31 gennaio 2015

Non sei niente per me, se non puoi essere tutto! (cit.)


Come da programma, il 14 ed il 21 gennaio 2015 si sono tenute le due conferenze (DevCon2) per sviluppatori per il Project ARA, e l'evento è stato trasmesso in diretta via streaming.

Per chi non fosse a conoscenza del progetto della divisione ATAP di Google (ex Motorola) rimando ad un mio precedente e dettagliato articolo di qualche mese fa.

Oggi voglio aggiornarvi sullo stato dell'arte.


Ad ogni nuova conferenza, lo smart-phone modulare sembra prendere sempre più forma: lo Spiral 2, il prototipo mostrato negli ultimi appuntamenti, è finalmente in grado di essere utilizzato appieno (certo, non per una giornata completa, ma ci si sta lavorando!): il sistema si avvia, c'è anche il supporto al 3G (l'LTE arriverà successivamente) ed il sistema di scambio componenti a caldo funziona davvero!

Ma questo era stato promesso e ce lo si aspettava.
La notizia più importante, quindi, è stata sicuramente l'annuncio della commercializzazione del prototipo nel primo mercato di test: Puerto Rico!

Ebbene sì, sicuramente vi sarete chiesti che cosa rappresenta il furgoncino che ho scelto come immagine di apertura di questo post: esso è il "luogo" da cui Google ed il Team ARA diffonderanno il verbo nell'isola maggiore di quell'arcipelago americano. Dalle varie vetture che gireranno in lungo e largo nel paese sarà possibile acquistare il dispositivo ed i relativi blocchetti.


Ci sono vari motivi per cui è stata scelto proprio Portorico, tra cui ad esempio il fatto che in esso vi sia una base "mista" di utenti (di cui la metà ancora ferma al mondo dei feature-phone) suddivisa tra diversi carrier telefonici, ed anche per il fatto che esso è sicuramente un ambiente più controllabile poiché decisamente ristretto.

Ma soprattutto perché:
  1. il 77% degli utenti accede al web via mobile;
  2. lo stato è sotto il controllo dell'FCC, quindi è più facile per Google ottenere l'approvazione dei moduli che ne richiedano una;
  3. non ci sono dogane né blocchi commerciali in alcune zone, per cui non ci sono problemi ad importare lì moduli da tutto il mondo, e al contempo è anche un ottimo hub per avviare spedizioni nel resto del globo;
  4. l'Università di Portorico è entrata a far parte dell'ATAP Multi-University Research Agreement (MURA).



Molti passi avanti sono stati fatti nell'evoluzione dei blocchetti.
L'idea è di arrivare ad un buon numero prima di procedere con la commercializzazione. Ed effettivamente, se ci pensate, avrebbe poco senso vendere un qualcosa di modulare senza moduli da applicarvi...

Al momento esistono 11 blocchetti differenti.
I partner aumentano e sembra che effettivamente l'idea di un dispositivo in cui poter sostituire all'occorrenza e nostro desiderio le componenti stia riscontrando interesse.

E noi ce lo auguriamo sinceramente!



Ma tornando al secondo prototipo di ARA, esso utilizza un display da 4.5" IPS con risoluzione HD (1280 x 720 px), ha connessioni Wi-Fi e Bluetooth, sensori di prossimità e luminosità, una fotocamera posteriore (ne esistono 3 varianti), connettività 3G, ricarica via microUSB, batteria (finalmente qualcosa di nuovo!) e speaker posteriore. Il dispositivo è mosso da un processore a scelta tra il Marvel PXA1928 o l'Nvidia Tegra K1.


Ognuna delle componenti sopra elencate è racchiusa in un modulo che può occupare uno o più blocchi. Possiamo posizionarli a nostro piacimento.
Inoltre, gli stessi possono essere personalizzati esteticamente con motivi predefiniti o con altri nostri personali (come foto, immagini, etc...).

 



Due differenze principali tra questo prototipo (lo Spiral 2) ed il precedente: sono stati spostati gli EPM (gli Electro Permanent Magnets) dai moduli all'Endoskeleton (il corpo centrale), in questo modo c'è molto più spazio a disposizione all'interno di ogni modulo (gli EPM, vi ricordo, sono utilizzati per tenere bloccati i vari moduli); ed è stato modificato il processo di stampa sui moduli stessi, così sarà possibile personalizzarli ad alta risoluzione e sfruttando tutta la scala cromatica.


Varie testate internazionali hanno messo le mani sul prototipo:
Anche Wired Italia è riuscita a visionare lo Spiral 2!



Ma come saranno gestiti i moduli?
Fondamentalmente esiste un applicazione preinstallata nel sistema, l'Ara Manager, che permetterà all'utente di visionare e controllare tutte le componenti agganciate, di attivarle/disattivarle, di vederne lo stato, statistiche e così via.
Ogni produttore potrà seguire le linee guida dell'MDK per realizzare pezzetti compatibili con lo scheletro principale (l'Endo), che vi ricordo inizialmente potrà essere di tre dimensioni (piccolo, medio, grande).

E Google ha pensato anche all'idea di fornire degli Starter Kit preconfezionati.
In pratica in fase di acquisto potremmo scegliere tra alcuni set predefiniti di moduli, e poi eventualmente in futuro acquistarne di altri. Oppure con l'Ara Configurator crearci fin da subito il nostro telefono su misura.

I moduli saranno poi messi in vendita su di un apposito store.
E c'è chi (es. Sennheiser, o Lapka) è già molto avanti con la progettazione e realizzazione di questi moduli secondari!



Il passo successivo, lo Spiral 3, dovrà competere con gli smart-phone attualmente sul mercato, questo è il nuovo obiettivo del Team ARA: come detto, arriverà l'LTE e la batteria dovrà permettere l'uso quotidiano a 360° del dispositivo. Nonché sono previsti miglioramenti e perfezionamenti alla struttura dei moduli (con chiaramente nuove versioni dell'MDK).


Sono abbastanza sicuro che le basi sono state gettate e gli obiettivi prefissati saranno raggiunti senza troppi problemi.


Nota: per approfondire vi riporto alcuni link oltre ai vari sparsi che avete trovato lungo la lettura.


Il processo sarà lungo, ce lo aspettavamo (Puerto Rico nel Q2 2015, USA a fine anno, il resto del mondo chissà...), ma sembra sempre più che il modulare andrà ad affiancare l'IoT nel prossimo futuro.
E come per l'Internet delle Cose, anche esso non resterà fermo al campo degli smart-phone.


Se i wearable sono la nuova frontiera, Blocks è sulla strada giusta per catturare i classici due piccioni con una fava: il suo arrivo è previsto per la fine dell'anno e si spera che tanti altri produttori tenteranno di portare altri esempi di dispositivi modulari sul mercato.
Magari rendendo i blocchi compatibili tra i vari dispositivi!


E tra chi pensa agli speaker, chi agli accessori per il personal computer, o addirittura direttamente ai PC, poter personalizzare come si vuole la tecnologia che ci circonda è sicuramente uno di quegli aspetti che dovranno essere considerati da ogni produttore, sia per dare a noi utenti maggiore libertà (e fantasia), sia per affrontare temi sempre più caldi come l'aumento dell'inquinamento dovuto al vecchio materiale elettronico non più in uso.


Voi che ne pensate? La strada intrapresa è quella giusta?

Alla prossima!