20 marzo 2015

La mia capacità di memoria? Più che adeguata! (cit.)


Ciao ragazzi!

È passato praticamente un mese dall'ultima volta in cui vi ho tormentato con i vari giocattolini al momento sotto la mia lente di ingrandimento: causa eventi internazionali (come ad esempio il Mobile World Congress) ed i vari approfondimenti in merito (qui e qui), avevo trascurato un po' le cose.

Ma oggi eccomi pronto qui, con una nuova puntatona after the buzz!


La notizia più importante delle ultime settimane è stata la presentazione del Pebble Time. E pochi giorni più tardi della variante Time Steel.

I ragazzi di Pebble hanno deciso ancora una volta di sfruttare la piattaforma di crowd-funding Kickstarter per finanziarne la produzione.
Vi starete chiedendo: perché? In fin dei conti Pebble è ormai una realtà nota, non ha necessariamente bisogno di fondi (in anticipo) per portare dalla filiera all'utente i propri prodotti.

Eppure si è tornati alle origini: il primo pebble è nato su Kickstarter e fu un successo clamoroso. Il secondo modello, il pebble steel (recensione / dopo 6 mesi) non seguì lo stesso iter e ci furono un po' di problemi nelle fasi iniziali. Probabilmente non si era del tutto pronti ad utilizzare il sistema classico di produzione.

Ma la scelta questa volta è stata fatta per altri motivi.

Il primo sentimentale: un omaggio ai propri sostenitori, i quali con uno sconto possono riceverne una versione personalizzata.
Il secondo economico: perché anticipare grandi cifre di denaro, quando si può avere comunque un'idea dei primi ordini (già paganti)? Inoltre, per una start-up i margini sono tutto: vendere direttamente dalla filiera al consumatore taglia fuori completamente i negozi (reali o virtuali che siano) che limano i guadagni, riducendo i margini.
Il terzo motivo è perché fa figo :D

In estate ci sarà la battaglia più grande per Pebble: l'Apple Watch sarà sul mercato da qualche tempo e con grande presenza nei negozi. Volete mettere il piccolo Davide contro il gigante Golia? L'underdog un po' alternative che a furor di popolo se la gioca contro il più classico dei blockbuster?

Ma a noi ci piace così... Anzi, direi non solo a noi (o a me :P).

Il finanziamento per il Pebble Time ha battuto ogni record sulla piattaforma:
Nota: la richiesta iniziale era di $500.000...

La cosa più interessante di tutte è che, nelle ore successive alla presentazione dell'Apple Watch, Pebble riusciva ad ottenere il 167% in più di soldi per ora rispetto ai giorni precedenti allo stesso evento.
Il dato può sembrare assurdo, ma in realtà non lo è vista la risonanza che un evento Apple ha: in molti si saranno informati su cos'è uno smart-watch, su cosa può fare e, cercando sulla rete, saranno rimasti incuriositi dalle potenzialità e peculiarità del nuovo orologio intelligente di Pebble.



Già, funzionalità e peculiarità...
Perché: che cambia rispetto ai precedenti modelli?

Ci sono novità lato hardware, ma ce ne sono di più interessanti lato software!

Tanto per cominciare i nuovi pebble (sia quello in plastica che quello in acciaio) hanno un display a colori, un microfono e componenti interne ovviamente potenziate.

Il display seppur a colori (sono 64 quelli supportati) rimane della stessa tecnologia dei vecchi modelli, il che è un plus non indifferente: autonomia confermata (che diventa di 10 giorni nel Time Steel il quale gode di una batteria più grande), schermo sempre attivo e con ottima visibilità sotto al sole. Anzi, come in precedenza, più luce c'è meglio si vede :-)

Il microfono, invece, permette di rispondere a messaggi od email (e così via) con la nostra voce. Attenzione: non stiamo parlando di rispondere alle telefonate o di eseguire comandi sul dispositivo con la nostra voce (tipo: "chiama mamma" o "scrivi a papà"). Semplicemente potremmo inviare messaggi registrati con la nostra voce: è come se parlassimo direttamente nel microfono del telefono, senza però doverlo tirare fuori dalla tasca. Niente più. O meglio: sarà anche possibile registrare brevi note. Ma, oltre questo, per ora non è previsto altro.


Dunque, di display a colori e microfono sinceramente mi interessa poco.
Ma il software, ragazzi... (lettura assolutamente consigliata), quello è tutto un altro discorso!


Pebble ha modificato pesantemente la UI di Pebble OS: nella nuova incarnazione 3.0 è stata completamente rivisitata, e non solo dal punto di vista grafico. Ci sono una marea di animazioni ed effettini visuali che migliorano l'interazione con l'utente (gestiti da un nuovo animation framework).


Ma quello che è cambiato sono proprio i concetti alla base del sistema operativo.
Non si parla più delle classiche e semplici notifiche o applicazioni: tutto è ora sviluppato attorno ad una timeline di eventi od azioni.

I tasti up e down hanno assunto un nuovo significato: up è il passato, premendolo si scorre indietro nel tempo, alla ricerca di quanto si è ricevuto o si è fatto in precedenza. Premendo down si va al futuro, accedendo ad esempio ai nostri prossimi eventi, allarmi e così via.
Le funzioni dei tasti enter e back sono rimaste, invece, pressoché invariate.


La timeline dovrebbe arrivare anche per i vecchi modelli. Prima o poi. In qualche modo... Considerando che per i nuovi modelli si parla di maggio-giugno per l'effettiva commercializzazione, e che il software deve comunque essere adattato e poi affinato per l'hardware inferiore dei precedenti dispositivi... Beh non sarà cosa immediata :-(

Intanto gli sviluppatori possono cominciare a sviluppare o aggiornare le proprie apps con il nuovo SDK per avvantaggiarsi in attesa della disponibilità effettiva dei futuri gingilli.


Pebble è nuovamente avanti rispetto alla concorrenza, ancora ancorata (scusate il gioco di parole) al vecchio concetto di wearable = mini computer al nostro polso.


Nel frattempo, comunque, non si rinuncia a risolvere bug e a migliorare il software che correntemente muove i vecchi modelli!




E a proposito di polso: se la Timeline è la nuova star lato software, non vi ho ancora detto la cosa più figherrima lato hardware.

Pebble ha lanciato le smart-straps. E che diavolo sono?
Vi ricordate quando vi parlavo delle TOH per jolla? Beh immaginate praticamente la stessa cosa anche per i nuovi pebble.

Qualsiasi produttore di terze parti può sfruttare i modelli 3D realizzati da Pebble per costruire cinturini o altre componenti esterne che possano dialogare con lo smart-watch tramite i pin presenti sulla struttura dello stesso. Via a sensori e nuove funzionalità ancor oggi inesplorate.
Anche in questo caso è stata avviata una campagna di raccolta fondi... Ma al contrario: Pebble si impegna a finanziare fino a 1 milione di dollari chiunque si lanci sull'idea!

Insomma: modularità, modularità e modularità! ...e con essa: makers, makers, makers :P



E visto che l'ho nominata, perché non buttare nella mischia anche jolla?
La start-up finlandese ha avuto davvero giornate impegnative nell'ultimo mese...

A fine febbraio è stato rilasciato l'update #11 (versione 1.1.2.16) per tutti gli utenti, dopo la fase iniziale di prova per gli early adopters.

nuovo firmware, widget meteo nelle notifiche e update di tutte le TOH

nuova interfaccia per il browser e modifica per i colori delle ambience


Poche le novità succose, come vi avevo già scritto, se non il nuovo browser, la nuova app meteo (ora integrata anche nelle notifiche), la possibilità di modificare i colori delle ambience ed una marea di bug fixes.

Ma la vera ciccia, la roba interessante è stata mostrata solo qualche giorno più tardi durante il Mobile World Congress di Barcellona.

Nell'articolo che vi ho linkato qui sopra trovate il riassunto dagli occhi dell'azienda, nonché vari collegamenti agli hands-on del tablet a cui jolla sta cercando finanziamenti su Indiegogo (nota: il tablet in realtà è già ampiamente finanziato, ma c'è ancora tempo per partecipare).

Assieme al tablet sono stati presentati anche nuovi accessori, come la bellissima custodia realizzata da mapbagrag.



Ma se il tablet è il nuovo prodotto di jolla (e arriverà fra qualche mese), la vera star è stata Sailfish OS 2.0.

La nuova versione del sistema operativo (recensione), che debutterà con l'arrivo del tablet, sarà portata ovviamente anche sullo jolla phone (recensione / dopo 6 mesi).

Le novità saranno molte, sia sotto al cofano che a livello di UI e UX.
Jolla, infatti, ha modificato ampiamente il funzionamento delle interazioni con il sistema.


Le gestures sono state modificate e rese più coerenti all'interno delle varie schermate, al costo di perdere qualche comodità. Ad esempio, con uno swipe dal basso verso l'alto, perfino nella lock-screen, si accederà all'app-drawer (con tutte le icone delle app installate) e non più alle notifiche.
Per accedere a quest'ultime dovremo essere nella lock-screen e fare uno swipe dal bordo sinistro verso il centro, oppure nella home sfogliando le schermate a mo' di carosello: un po' come accadeva su MeeGo.

La schermata delle notifiche è stata completamente ridisegnata, così come le home e la lock-screen. Molto più appaganti visivamente, ma forse con meno personalità rispetto alla versione attuale del sistema.



Altre due cose che non mi convincono molto sono: l'eliminazione della shortcut per spegnere al volo il dispositivo (ora occorrerà fare swipe dall'alto e poi premere una delle voci che appariranno, insomma un tap in più); e l'altra cosa è la scomparsa delle action tramite swipe sulle anteprime delle app in esecuzione. In particolare, dalla versione 2.x per avviare le azioni rapide dovremo fare un tap sull'icona relativa e non più uno swipe verso sinistra o destra su di essa.

Queste due operazioni possono essere comode sul tablet che ha molto più spazio di manovra e solitamente lo si usa a due mani, ma su un telefono con lo schermo piccino e con poco spazio a disposizione diventa più rognoso fare una azione in più, oppure dover essere precisi per beccare il punto giusto dove cliccare.

Comunque stiamo parlando solo di un prototipo per adesso... vedremo nei prossimi mesi cosa accadrà. Tant'è che si parla dell'estate per poter mettere mano alla nuova incarnazione di Sailfish OS.

Da parte di Jolla continuano i lavori sia sull'OS, che presto riceverà un update #12, ma anche sul tablet. In questo articolo è possibile capire come ci si stia approcciando allo sviluppo.



Jolla è ovviamente anche TOH, e al MWC erano presenti tantissimi ragazzi della community (come Dirk) con le varie proposte non ufficiali, di cui vi ho parlato spesso qui sul blog. E molte altre idee inedite.


Ma Jolla ha anche osato.
Ed oltre al tablet, a Sailfish OS 2.0 e al maggior supporto per le TOH dalla community, la start-up finlandese ha rivelato i suoi piani per Sailfish Secure e l'avvio di accordi commerciali con vari OEM.

Per quel che riguarda Secure, stiamo parlando di una piattaforma basata su Sailfish OS, ma rinforzata e pensata per utenti particolari -penso ai politici o in azienda- che hanno esigenze di sicurezza avanzate.
Grazie alla collaborazione con SSH Communication Security (sì, l'azienda dietro SSH), le due realtà cercheranno di creare una alternativa alle soluzioni oggi presenti sul mercato, come Android, considerate poco sicure.

Nel mentre, Sailfish OS ha raggiunto la giusta maturità tanto che Jolla sta avviando partnership con produttori e distributori di terze parti per la creazione e diffusione di nuovi dispositivi basati sul proprio sistema operativo.



Jolla diventa grande, ma non perde la propria identità!
E, tra patch, modifiche e porting su Raspberry Pi 2, Sailfish OS continua ad essere installato sui più disparati smart-phone (qui addirittura una preview di Sailfish OS 2.0 sul nexus 5).

Davvero interessante il fatto che Sailfish OS sia stato visto girare, in più occasioni, su (più di) un oneplus one... Con tanto di video.
Che ci sia qualcosa dietro?

Chi lo sa...
Nel frattempo guardate questa intervista fatta a Marc Dillon in cui vengono toccati davvero molti punti interessanti, oltre alla sorpresa live sul finale!


Sì, lo jolla tablet è stato premiato come miglior tablet presente al MWC dalla testata Trusted Reviews. E pensate che non è ancora nella versione definitiva...



L'ho nominato... E allora perché non entrare nel merito :-)

In questi giorni la start-up cinese, oneplus, si è data veramente parecchio da fare. Tra annunci di ogni genere siamo venuti a sapere che:

Riguardo all'annuncio di Aprile c'è chi azzarda per il successore del one. Ma io credo che sia troppo presto, soprattutto ora che è stato annunciato il rincaro del vecchio device.

Che il successore sia in arrivo è, però, un dato di fatto, tant'è che la stessa azienda lo indica espressamente nelle note circa il rincaro dei prezzi. E non nasconde il fatto che il futuro modello possa costare di base qualcosa in più rispetto al vecchio.
Si parla di materiali migliori e, ovviamente, ancora una volta hardware al top: non c'è da stupirsi, quindi, se questa volta il prezzo non sarà così vantaggioso.


Oneplus è riuscita nell'intento di creare un dispositivo talmente desiderato da tanti utenti, ormai fan sfegatati dell'azienda, che non mi stupirei -nonostante tutte le premesse- che il oneplus two possa diventare in breve tempo un vero successo.


Da parte mia, lo sapete, non finirò mai di ripeterlo: il one l'ho sempre considerato davvero un valido prodotto. Ma è oneplus che non mi ha mai convinto del tutto: è partita col botto ma poi si è, forse, montata la testa, perdendo per strada quell'anima che sembrava differenziarla da tutto il resto.


Il one continuerà ad essere oggetto dei più svariati modding e seguito dalla comunità. Il suo reparto multimediale, soprattutto quello fotografico, sono spesso oggetto di prove, test, implementazioni e così via. Segno che un ottimo prodotto ottiene sempre il giusto riguardo.

Ma oneplus dovrà impegnarsi seriamente se vuole continuare a dare/dire la sua. Magari evitando di pensare a sparlare del prossimo e concentrandosi sul continuare a fare mosse di mercato sensate e azzeccate.



Chi invece fa dell'inclusione il proprio cavallo di battaglia è Mozilla.

Durante la kermesse barcellonese, l'ente no-profit americano ha annunciato che nel corso del 2015 la propria piattaforma per dispositivi mobili, Firefox OS (recensione), raggiungerà nuovi mercati (nonostante le difficoltà riscontrate in India).

Si parla di USA (tramite Verizon), Argentina (via Telefònica), Africa (grazie ad Orange) ed il Medio Oriente: ben 28 paesi in totale!
L'obiettivo non sarà certo quello di attirare gli utenti più avanzati, ma nuovamente il target è quello di chi non ha ancora effettuato il passaggio ad uno smart-phone. E soprattutto di portare il web in aree del mondo che ne sono ancora sprovviste.

Mozilla pensa di farlo facendo rivivere design che sembravano ormai morti: flip-phone e sliders!
Ma anche con idee decisamente inconsuete! Fantastiche!



La lista di chi crede al progetto di Mozilla si allarga con nuovi nomi, e raggiunge anche produttori che con gli smart-phone c'entrano poco.

Ad esempio Panasonic, con la sua nuova linea di TV curvi 4K, ha pensato proprio alla nascente incarnazione di Firefox OS per TV al fine di combattere ad armi pari con gli altri big del settore: Samsung con il suo Tizen per TV, Sony con Androidtv ed LG con Web OS per TV.

La piattaforma pensata per l'home-entertainment è chiaramente differente da quella ideata per smart-phone e tablet, ma mantiene inalterate quelle che sono le fondamenta di Mozilla: il web, l'open web.


Ecco che i device del televisore (porte HDMI, entrate ed uscite audio, e così via), i canali TV, le apps compatibili, etc, diventano l'equivalente dei bookmark sul browser web. E che la rappresentazione circolare di ognuno di essi ricordi espressamente le icone delle applicazioni presenti sullo smart-phone.


E a proposito di smart-phone, in questi giorni ho aggiornato il flame (recensione) alla nuova build (v18D) sempre basata sulla versione 2.0 di Firefox OS (visto che le varie 2.1, 2.2 e 3.0 che avevo provato non erano utilizzabili nel quotidiano).

Differenze evidenti non ce ne sono, se non qualche effettino grafico qui e lì. Ma finalmente sono stati reintrodotti i locale internazionali: come vi avevo detto durante la review essi erano stati rimossi, e a parte l'inglese e poco altro non c'era possibilità di inserire neppure la tastiera in italiano.
Ora finalmente ho potuto riabilitare la predizione e autocorrezione del testo!



La piattaforma di Mozilla è pronta per essere portata su più dispositivi, ma anche realtà differenti da quelle dei cellulari. E la community ne ha già dato più volte prova: Firefox OS gira senza intoppi anche sul Raspberry Pi 2.

Per chi fosse interessato allo sviluppo di app per l'ecosistema di Mozilla, invece, segnalo la guida rapida allo sviluppo (completamente tradotta in Italiano), gli avanzamenti in ambito gaming nativo via HTML5, le WebNFC API, e come sfruttare node.js per velocizzare la creazione di app.



Visto che sul moto g di motorola ho pubblicato un lunghissimo focus pochi giorni fa, ma vi segnalo l'aggiornamento -finalmente- dell'app galleria che ha ottenuto un'icona degna di lollipop, passo direttamente all'ultimo dei dispositivi in esame.

Sto parlando ovviamente del google chromecast (recensione / dopo 6 mesi).

Nuove applicazioni sono in arrivo o stanno aggiungendo il supporto per la/alla pennetta di BigG:

Google Art Project, intanto, ha portato tutta una nuova serie di sfondi per il chromecast sulla Street Art, davvero molto belli.

Ma la news più succosa è che, per i televisori compatibili, il dongle multimediale di Google potrà essere controllato anche con il telecomando, senza quindi dover andare a smanazzare sul tablet/telefono. Se non altro per mettere in play/pausa.

Insomma, nonostante l'arrivo dei tanti competitor, il chromecast continua ad aggiungere funzioni uniche e spesso utili.



Bene!
Dopo un mese di pausa, oggi c'erano veramente un sacco di cose da dire...

Ma prima di salutarvi voglio anticiparvi che sta per arrivare un nuovo giocattolino sotto la mia lente di ingrandimento...!

Aspettatevi a breve notizie al riguardo ;-)
Un saluto!