8 febbraio 2016

Le persone credono a quello a cui vogliono credere! (cit.)


Visto che siamo in quel periodo dell'anno, mi sembrava giusto tornare a dare un po' d'amore ai vari giocattolini in mio possesso.

Per questo motivo eccomi qui pronto con una nuova puntata afterthebuzz. Quest'oggi ci sono diverse novità su cui disquisire visto che è passato praticamente un mese dall'ultima volta...

Meglio evitare di perdere altro tempo!


Cardboard


Circa sei mesi fa recensivo il google cardboard (v2) e da allora l'interesse di tutto il mondo (non solo tecnologico) verso la VR è letteralmente esploso, crescendo esponenzialmente.


Non che in precedenza non ce ne fosse alcuno, ovvio: ma da quando google è scesa in campo con la propria soluzione amatoriale/economica (lanciata in prima battuta durante il Google I/O del 2014, un anno e mezzo fa) e con la successiva presentazione ufficiale di visori ben più complessi, il contagio è stato virale.

BigG al momento sta letteralmente dominando la scena poiché, anche se è vero che il suo visore non può competere a 360° con soluzioni come quelle di oculus, htc o sony (anche se sta recuperando terreno), il fatto di essere talmente economico da produrre ne ha permesso una distribuzione mondiale anche in forma gratuita.
L'ottima idea alla base, e che da sempre contraddistingue l'operato di google, è stata quella di creare un programma di certificazione in modo che produttori di terzi parti (o, volendo, l'utente finale stesso) fossero in grado di costruire visori compatibili.

Più scelta = più facilità che una data piattaforma si diffonda globalmente.
La strategia ha funzionato per Android (ed in qualche modo per i Chromebook) e, allo stesso modo, sta funzionando alla grande anche per la piattaforma Cardboard.

In un anno e mezzo di vita, l'abbinamento visore in cartone + smart-phone è entrato nelle case di più di 5 milioni di persone!




Ma cosa ha comportato tutto ciò?
Tanto per cominciare c'è stato un incremento di installazioni -lato utente- e sviluppo di applicazioni in realtà virtuale -lato developers- (sono più di 1000 ormai, qui alcune delle migliori); e poi sono aumentate le ore di visualizzazione di video 360° pubblicati su YouTube (qua alcuni dei migliori).

Gli utenti hanno apprezzato l'applicazione pensata da google proprio per scattare foto panoramiche virtuali (che tra l'altro possono essere anche condivise su Maps), e -almeno negli USA dove è presente il programma Expeditions- è cresciuto l'interesse da parte delle istituzioni scolastiche.

E a proposito di Expeditions: google ha ampliato il progetto aggiungendo le visite al Buckingham Palace e alla Grande Barriera Corallina, ed ha sviluppato una app (solo Android per ora) dedicata proprio alle visite guidate per le scuole.
Sempre sul fronte dei contenuti sono stati resi pubblici nuovi itinerari Street View a 360°, come quello sul Monte Bianco o nei campus dei College americani, o la possibilità di entrare all'interno di un quadro di Dalì, all'esibizione della Aiww alla Royal Accademy o a quella di Rooms (foto VR).


Come dicevo, l'interesse attorno al mondo della realtà virtuale non potrà che aumentare vertiginosamente, visto che le tecnologie a supporto sono ormai pronte (o quasi del tutto).

Le recenti affermazioni di apple sulla realtà virtuale (con tanto di previsioni di una prossima discesa in campo della mela morsicata) non fanno altro che confermare che non stiamo parlando solo di giochini o nerdate, ma che abbiamo di fronte a noi un potente mezzo che può essere sfruttato per tantissime applicazioni.

Certo: grande aspettativa ruota proprio attorno ai videogames, e probabilmente saranno loro (vedi anche qui, quo e qua :P) a far diventare mainstream la realtà virtuale (o sarà -come al solito- il porno? no?), con tanto di probabile effetto inception.
Ma ciò non toglie che nomi come ubisoft, youtube (forse anche con video live 360°), facebook, samsung, nintendo, leap motion, sony, netflix, la nasa, nextvr, il new york times, nokia, lg, mozilla od oculus (giusto per citarne alcuni non necessariamente o non solamente legati al mondo video ludico) stiano investendo una montagna di soldi, sviluppando e realizzando soluzioni e/o contenuti dedicati al mondo della realtà virtuale.


E in tutta questa mischia, BigG rimarrà ancorata alla sola piattaforma Cardboard o al piccolo visore in cartone?
Assolutamente no: sembra infatti che a Mountain View si stia lavorando ad un nuovo prodotto in grado di competere con le piattaforme rivali più complesse (principalmente quelle wired, come il rift, playstation vr o vive). Per questo motivo la divisione da poco creata e dedicata completamente al mondo della realtà virtuale sta crescendo, attirando anche persone importanti da altre realtà.

Si vocifera di un cardboard++ (nome alquanto fantasioso al momento): una collaborazione tra il team dietro project tango e quello che sta dietro al visore in cartone. O di un prodotto in stile gear vr di samsung, ma compatibile con molti più dispositivi.
Di quel che sarà ne sapremo sicuramente di più nei prossimi mesi (leggasi al Google I/O 2016!).


Insomma negli ultimi 6 mesi, ve ne sarete accorti leggendo anche i miei costanti aggiornamenti, la piattaforma Cardboard è evoluta e cresciuta notevolmente. E con essa i vari competitor ed anche l'interesse generale attorno al mondo della realtà virtuale.

A tal proposito, ho pubblicato un video sul mio canale YouTube per aggiornarvi sullo stato dell'arte del cardboard e della VR:



Per chiudere sull'argomento, proprio qualche giorno fa si è tenuto il Sundance Film Festival, un festival di film indipendenti che si tiene con cadenza annuale nello stato dello Utah degli USA.

Beh quest'anno la realtà virtuale è decisamente esplosa tra i partecipanti (anche se c'è ancora da lavorare). Alcune delle pellicole presentate è/era aperta alla visione pubblica direttamente tramite app dedicata e con tanto di voto da casa per decretare il film più coinvolgente.

In una serie di articoli di The Verge potete trovare maggiori informazioni su quanto accaduto durante il festival: giornate 1, 2, 3, interviste, opinioni, best of, recap.



Firefox OS - Sailfish OS - Ubuntu Phone


Tornando con la testa nella realtà reale :D, nelle ultime settimane tutti e tre i sistemi operativi alternativi che seguo sono stati aggiornati.


Per quanto riguarda Firefox OS ci sono cattive notizie.

Se da un lato la versione 2.6 del sistema è in forte sviluppo ed i lavori di stabilizzazione della 2.5 (qui la mia preview) continuano serrati -e vi rimando direttamente all'articolo che ho pubblicato qualche giorno fa sulle mie considerazioni dopo un anno di utilizzo del flame-, dall'altro mozilla ha comunicato in via ufficiale che entro la fine della primavera gli sviluppi sul ramo smart-phone cesseranno.

A fine gennaio si è tenuto a Brussels il FOSDEM2016 che da qualche anno si sta confermando come il punto di riferimento per la comunità di sviluppatori europei nell'ambito open-source. Diversi interventi erano dedicati proprio al sistema operativo della volpetta infuocata come a dimostrazione che la voglia di continuare c'era tutta e per ribadire proprio che le voci di un possibile abbandono della piattaforma fossero infondate.

E, invece, la doccia fredda è arrivata poche ore dopo, il 4 febbraio: entro fine maggio tutti gli sviluppi sulla versione dedicata al mondo tablet/celluari dell'OS verranno interrotti ed i vari sviluppatori riassegnati ad altri compiti. Il progetto in qualche modo continuerà nell'ambito dell'IoT e delle smart-TV, così come era stato anticipato a fine 2015.

Il marketplace, invece, verrà chiuso durante il 2017 e non è chiaro su cosa si poggeranno le varianti dell'OS. Il percorso è ancora da definire.

Ad ogni modo è davvero un peccato.


Tornando al FOSDEM2016, nella due giorni belga si è parlato molto anche di Sailfish OS, soprattutto per quel che riguarda il porting del sistema operativo su device nati con altri OS.


In questo caso il fairphone 2 l'ha fatta davvero da padrone, con tanto di speech a lui dedicato ed uno stand in cui ne veniva mostrata l'abilità nell'eseguire senza problemi ROM alternative a quella ufficiale basata su Android: Firefox OS, Sailfish OS ed ovviamente la CyanogenMod.

Lo smart-phone #2 della start-up fairphone sta letteralmente catturando l'interesse di tutta la community di smanettoni ed amanti degli OS alternativi: effettivamente si tratta di un buon dispositivo, completamente aperto, sviluppato per portare avanti importanti principi etici, e la cui casa madre è decisa a supportare tutte le piattaforme open-source esistenti.

In questo articolo potete trovare un'intervista a chi si sta occupando del porting di Sailfish OS sul fairphone 2.
E giusto per chiudere la parentesi sul lavoro che mira a diffondere l'OS della start-up finlandese jolla, qui di seguito una lista delle novità:
  1. una guida per flashare Sailfish OS sul oneplus one, cosa fare dopo l'installazione, il link al relativo topic sul forum ufficiale di oneplus ed un video demo di come gira il tutto;
  2. il porting sta arrivando (con interessanti p.o.c. e feature) anche per oneplus x,
  3. zte open c,
  4. redmi 1s,
  5. htc one in versione USA e desire hd (qui le istruzioni per installarlo).

Detto ciò, veniamo a due questioni rilevanti.

Jolla ha ripreso l'attività dopo il catastrofico blocco dei finanziamenti di fine 2015 e si è messa subito al lavoro per "chiudere e riaprire" le suddette due criticità: la ripresa degli aggiornamenti software e la spinosa questione tablet.

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La versione 2.0.1.7 (Taalojärvi) è stata rilasciata a chi ha aderito al programma early access (e al momento è ancora in fase di test). Le novità introdotte non sono tantissime (qui il changelog completo), del resto i lavori sono stati fermi per qualche mese...

Ma qualcosa di interessante c'è:
  • è ora possibile condividere le proprie foto con dropbox e onedrive;
  • dalle app Android in esecuzione è ora possibile condividere dati con Sailfish OS (via menu di condivisione del robottino verde);
  • nelle schede dei contatti ora appaiono anche tutte le comunicazioni avvenute con quello specifico contatto;
  • è possibile mostrare in anteprima le password durante l'immissione negli appositi campi;
  • è stato aggiunto un collegamento rapido alle impostazioni della scheda eventi direttamente in tale area;
  • è ora possibile installare app untrusted anche senza aver prima attivato un account jolla;
  • è stato aggiunto il supporto alla modalità landscape sul tablet per i menu bluetooth e file scaricati;
  • migliorie generali e soliti bug fixes.

Visto che i lavori sulla versione tablet dell'OS continuano, come è andata a finire la questione spedizioni?
La start-up non riuscirà a spedire tutti quelli che (ben 21.644) sono stati prenotati in fase di finanziamento crowd e neppure quelli che sono stati acquistati in pre-ordine dal sito ufficiale: ne verranno consegnati solamente 540 (oltre ai 121 già spediti in autunno) che sono tutti quelli che attualmente l'azienda è riuscita a recuperare dai partner produttori. Molti dei modelli già prodotti infatti sono stati distribuiti ad altri acquirenti durante la crisi in jolla e, nei giorni scorsi, hanno iniziato a circolare come device Android.
Comunque: per le spedizioni degli jolla tablet si andrà per ordine di finanziamento.

Per gli utenti che non potranno ricevere il proprio tablet, l'azienda si impegna a restituire i soldi nel corso del 2016 - inizi 2017, con modalità ancora da definire e in base alle disponibilità economiche. Anche dovesse essere l'ultima cosa che farà.

Fortuna però che, nonostante gli imprevisti degli scorsi mesi, qualche spiraglio di luce si è aperto ed io spero vivamente che jolla riesca a far ripartire il progetto col giusto piede. Ne sapremo sicuramente di più a fine mese, al MWC2016: durante la fiera verrà presentato il primo smart-phone prodotto da intex con preinstallato Sailfish OS (e probabilmente destinato al solo mercato indiano).


Intanto gli smanettoni continuano ad inventare e creare attorno allo jolla phone (qui le mie considerazioni dopo un anno d'uso) e su Sailfish OS (qui la mia preview della versione 2.0), con nuove TOH, esperimenti, tastiere alternative con tanto di azioni swipe, guide per gli sviluppatori e modding. E non perdetevi le versioni aggiornate di Sailorgram e Hangish!


Ma parlando di tablet e MWC, vi posso anticipare che a Barcellona non ci sarà solo Sailfish OS... Sarà infatti presente anche canonical, con il suo Ubuntu Touch (qui la mia recensione dell'OS), ma soprattutto bq.


L'azienda madrilena fornirà ufficialmente (dal suolo domestico) maggiori dettagli sul primo dispositivo pensato per la convergenza. E, rullo di tamburi, sarà un tablet!

In realtà noi sappiamo già quasi tutto: si tratterà di una rivisitazione in chiave Ubuntu di un altro device della casa spagnola, l'm10. Difatti canonical è stata impaziente e dopo una breve campagna teaser (#reinvent) ha svelato in anteprima, sui canali social e ufficiali, il prodotto (specifiche e gallery).
Non vedo l'ora di saperne di più, soprattutto considerando l'ottimo lavoro fatto da bq sugli aquaris e4.5 (qui le mie riflessioni dopo 6 mesi d'uso) ed e5!

Quello che è ancora ignoto è il prezzo; le vendite saranno aperte nel Q2 2016.

Durante la fiera saranno sicuramente mostrati porting dell'OS su diversi device e potrebbero essere svelati anche altri dispositivi con preinstallato l'OS dell'azienda inglese, ad esempio si vocifera una riedizione del meizu pro 5 in salsa Ubuntu.



Ad ogni modo, ormai i tempi sono maturi per vedere in azione e completamente funzionante la convergenza (qui e qua alcuni esempi), perciò ora ne pretendiamo di più! :-D

Il tablet è stato mostrato dal vivo durante un evento per insiders via hangouts, e sono state presentate alcune funzioni molto interessanti:


  1. tanto per cominciare la UI, quando connessi mouse e tastiera, si trasformerà in quella tipica del mondo desktop (con tanto di switch tra le app attive con la famosa combinazione ALT+TAB);
  2. il tablet sarà in grado di eseguire qualsiasi applicazione compilata per ARM, anche le tipiche X11 (firefox, libre office, gimp ed altri già preinstallati, ma sarà sempre possibile utilizzare apt-get per aggiungerne di più)!;
  3. se connesso ad un monitor esterno sarà possibile utilizzare il display del device come fosse un trackpad/mouse;
  4. sarà possibile eseguire due applicazioni in contemporanea quando in modalità tablet (side stage).

E mentre restiamo in trepida attesa di maggiori dettagli, possiamo "accontentarci" del corposo aggiornamento OTA per Ubuntu Phone distribuito nelle ultime settimane.

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Il 27 gennaio come da programma è stato rilasciato l'OTA9 (qui le note) che ha portato davvero tante novità, tra cui:
  • allineamento del framework al ramo 15.04.3;
  • miglioramenti all'hub multimediale;
  • aggiornato tutto lo stack bluetooth;
  • gli scopes ora possono riprodurre direttamente musica;
  • è stato finalmente cambiato il refresh degli scopes (cosa che anche io avevo proposto di modificare quasi un anno fa in fase di recensione);
  • supporto a suonerie personali;
  • aggiunto un suono di notifica quando il livello di carica è inferiore al 5%;
  • possibilità di scaricare qualsiasi tipo di file dal browser web;
  • aggiornamenti allo UI-toolkit per la convergenza e con diverse interessanti novità (di cui alcune già visibili nelle app di sistema).

L'ottimo aggiornamento sarà accompagnato nelle prossime ore (con mossa ampiamente preannunciata, ma in ritardo rispetto alla data inizialmente prevista per via dei lavori sul tablet) da un piccolo (o forse più grande di quanto previsto) OTA9.5 mirato a risolvere alcuni dei bug che non è stato possibile chiudere in tempo per l'OTA9 o che sono stati scoperti successivamente dopo il rilascio dell'update, oltre che a portare una nuova versione di Mir (e Unity 8).

Il prossimo grande OTA (il 10) arriverà invece il 3 marzo (proprio a ridosso del MWC2016...) i cui lavori sono ampiamente iniziati da tempo.

Quello che non mi è del tutto chiaro è il perché rilasciare l'OTA9 e successivamente una hot-fix programmata. La stessa situazione accadde a fine 2015 con il rilascio dell'OTA8 e successivamente dell'8.5: in quel caso, però, la hot-fix era stata distribuita poiché erano sorti dei problemi dopo il rilascio dell'update. Questa volta, invece, è stato previsto un rilascio e subito dopo un secondo di fixing: non potevano rilasciare direttamente tutto alla fine? Oppure unificare la 9.5 con la 10?

Non che cambi qualcosa, però è un comportamento alquanto bizzarro...


Tralasciando queste sottigliezze, c'è ancora tempo per partecipare al concorso indetto da canonical (scadenza a fine febbraio), lo Scopes Showdown: lo sviluppatore del miglior scope presentato potrà vincere succulenti premi!


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E a proposito di sviluppatori, qualche piccola novità anche dalla community: continuano alla grande gli sviluppi di uNav (il navigatore satellitare open-source, ormai giunto alla release 0.48), ma soprattutto a partire dall'OTA9 è finalmente possibile installare l'app RockWork senza dover passare per il ramo non stabile dell'OS.

RockWork permette di far collegare gli orologi pebble ad Ubuntu Phone, e devo dire che funziona discretamente bene: riconosce senza problemi tutti i vari modelli della casa e li gestisce anche con il firmware 3.x.
Sto provando l'app da qualche giorno e posso confermarvi che i consumi sono ottimi (quasi irrisori) e vengono catturate tutte le notifiche. Ovviamente non è possibile impartire comandi dall'orologio verso il sistema (come possibile invece su iOS o Android), ma sicuramente è un ottimo inizio!



Pebble


E visto che lo abbiamo messo in mezzo, spostiamo subito l'attenzione sulla piattaforma della start-up nordamericana.

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Anche per i suoi orologi, pebble ha rilasciato un corposo update: il firmware 3.9 con immediato hot-fix successivo 3.9.1 (qui le note).
Assieme ad esso ovviamente sono state aggiornate le applicazioni companion per iOS ed Android.

Tra le novità di rilevo:
  • Pebble Health è ora molto più accurato e può mostrare le distanze in KM;
  • è stato aggiunto il supporto per apps and watchfaces che mostrano dati relativi alle attività monitorate con le Pebble Health API;
  • i messaggi MMS sono identificati da una specifica icona e viene mostrato correttamente qualsiasi testo ricevuto;
  • miglioramenti alla velocità dei nuovi time con animazioni più fluide sul round;
  • migliorata la modalità Watch-Only: quando la batteria è quasi del tutto scarica il pebble continua a funzionare come orologio per diverse ore. Sveglie, luminosità e vibrazione rimangono attivi, mentre connessione bluetooth e tracking delle attività vengono disattivati;
  • migliorati gli avvisi sullo stato di carica residua con l'indicazione del tempo rimanente anziché della percentuale di batteria;
  • supporto ai caratteri cirillici nelle notifiche e per le sveglie;
  • bug-fixes e miglioramenti alla stabilità.

Devo dire che i ragazzi hanno fatto davvero un ottimo lavoro: con i vecchi firmware 3.8.x (qui la mia preview) il mio pebble steel (qua le mie considerazioni dopo un anno d'uso) ogni tanto dava segni di squilibrio, ora del tutto risolti. Spariti i difetti grafici e non ho notato alcun riavvio o problemi di connessione.

Aggiornamento consigliato!


Se per caso foste interessati ad acquistare il nuovo pebble time round, la start-up ha pensato ad un bel pacchetto regalo per due, giusto in tempo per San Valentino. Inoltre sono arrivati sullo store ufficiale on-line anche nuovi cinturini.

Come vi ho raccontato più e più volte, i nuovi pebble time hanno la possibilità di essere ampliati con accessori smart-strap. E finalmente sembra che qualcosa si stia muovendo, con l'arrivo di uno dei primi progetti in crowd-funding.


Ce la faranno gli smart-watch a resistere o finiranno nel dimenticatoio nel prossimo futuro?



Chromecast - Android TV


Chi nel dimenticatoio non ci andrà di certo (almeno per un bel pezzo) sono le due piattaforme per l'intrattenimento domestico create e seguite da google: il chromecast (qui le mie considerazioni dopo un anno d'uso) -ma in generale tutto il protocollo Cast- ed Androidtv.


Ad oggi ci sono tantissimi prodotti compatibili con Cast, ed ogni giorno qualche produttore vi aggiunge il supporto (vedi sony).

Ma la piattaforma ha interessato così tanto anche gli smanettoni che si è arrivati a superare alcuni dei limiti imposti da BigG: tanto per cominciare con rCast è possibile sfruttare la pennetta senza il vincolo di una connessione ad Internet.
In più, con BubbleUPnP 2.6 è possibile avviare il casting anche da device che non dispongono dei servizi google, come l'amazon fire (su cui tornerò fra pochissimo). O forse no?


Al contrario, Androidtv guadagna il supporto di crunchyroll, showtime e twilight (per lo meno in USA) ma anche "l'attenzione" di tanti nuovi partner.

Io ho provato l'OS di google sul mio philips 50put6400/12 (qui la recensione) e devo ammettere che di lavoro ce n'è ancora un bel po' da fare: il sistema non sempre è stabile e non tutte le applicazioni funzionano con costanza.
Da quello che si legge in rete, i modelli philips implementano Androidtv meglio che altrove, il che mi fa pensare che a Mountain View devono darsi una mossa se vogliono arrivare alla conquista dei salotti di tutto il mondo...

Quel TV, comunque, continua a darmi grandi soddisfazioni: ha rivoluzionato (o per certi versi consacrato) il mio modo di avvicinarmi al mondo dello spettacolo, grazie allo streaming e all'on-demand.
Certo, è vero che da noi le fonti di contenuti di questo tipo sono ancora poche (soprattutto se pensiamo a quelle che arrivano al 4K), ma stanno migliorando e aumenteranno nei prossimi anni!



Amazon Fire - Oneplus


Chiudo la puntata di oggi con il mondo del modding.


Eh sì, perché di grandi novità -almeno per il fire (qui la mia recensione)- non ce ne sono molte. E quindi mi sono messo a spulciare sul forum XDA per vedere come procede lo smanettamento sul piccoletto di mamma amazon.

Tanto per cominciare qui trovate un tool che con un click vi permetterà di avere il Play Store, rimuovere i banner pubblicitari, abilitare i permessi di root, cambiare launcher, attivare BusyBox e molto altro.

In questi thread potete trovare tutte le istruzioni per installare Xposed Framwork e tutte le ROM custom after-market disponibili.
Qua, invece, una serie di video tutorial su come flashare il tablet e così via... Nel qual caso esageraste con il modding e brickaste il vostro device, qui una guida per tentare di risolvere.

Ovviamente non mi assumo alcuna responsabilità... Solite cose...



Passando, invece, al re per eccellenza del modding, il oneplus one (qui le mie considerazioni dopo un anno), ci sono interessanti novità.

Tanto per cominciare è stata rilasciata la OxygenOS 2.1.4 (qui un video in italiano) e la start-up cinese sta cercando dei beta tester per la nuova versione 6.0 della variante HydrogenOS.

Finalmente oneplus ha deciso di rendere gratuita la spedizione (con tanto di rimborsi per alcuni degli utenti) per i prodotti venduti sul suo e-shop (ordini superiori ai 100€).
Il one torna disponibile all'acquisto, mentre ci lascia definitivamente il two in versione 16GB e la sua controparte da 64GB ottiene un interessante taglio di prezzo permanente.


Bene, queste erano le ultime notizie di questa lunghissima puntata...

Alla prossima!