27 maggio 2016

La vita è così breve, i mestieri da imparare sono tanti (cit.)


Ciao ragazzi!

Sono passate esattamente tre settimane dall'ultima puntata afterthebuzz e, nonostante mi fossi ripromesso di dare precedenza ad altri contenuti (come il Google I/O sul quale, però, sto ancora elaborando...), ci sono stati talmente tanti avvenimenti che sono qui pronto a raccontarveli!

Allacciate le cinture ché si comincia!

Jolla, Sailfish OS e la Community



La start-up finlandese -dopo essere stata in silenzio per diversi mesi a partire dal MWC2016- ha scelto il mese di Maggio per annunciare grandi novità.

Tanto per cominciare Sailfish OS 2.0.1.11 è stato rilasciato pubblicamente per tutti gli utenti, rendendo definitive per lo jolla (qui tutti i miei focus sul dispositivo) e per il tablet (i cui rimborsi procedono alla grande) tutte le modifiche apportate al sistema operativo negli ultimi sei mesi.


Detto ciò, jolla ha ufficializzato ben 3 nuove iniziative (che vi avevo anticipato ad inizio mese).

Prima di tutto, la community potrà partecipare alla traduzione dell'OS in nuove lingue ad oggi ancora non supportate (o perfezionare quelle esistenti). Con una serie di post sul blog ufficiale, poi, l'azienda presenterà di volta in volta le persone che sono dietro ai blog non ufficiali che fin dall'inizio delle attività seguono e divulgano il verbo su tutto l'operato di jolla, e si è iniziato con JollaES.

Ma la vera ciccia sta nella terza iniziativa: il Community Device Program!
Di che cosa si tratta? Fondamentalmente di un programma per avvicinare sviluppatori e fans di Sailfish OS a jolla. Corsi, approfondimenti, guide, incontri (compreso quello ad Helsinki previsto per metà Giugno) e quant'altro saranno resi disponibili a chi entrerà a far parte del club.


Ma non solo: lo jolla c, un nuovo device (raffigurato nel rendering qui sopra), verrà spedito a tali sostenitori. Il dispositivo avrà la possibilità di accedere con largo anticipo alle future release dell'OS (e, per alcuni utenti selezionati, anche a quelle in beta) e sarà dotato della versione più "pulita" possibile di Sailfish (senza apps di terze parti insomma).
Si tratta fondamentalmente della versione europea dell'intex aqua -che ancora non è stato immesso sul mercato-: troviamo un display da 5" HD, il SoC Qualcomm Snapdragon 212, 16GB di memoria interna e 2GB RAM, il supporto Dual SIM, l'espansione MicroSD e le altre note specifiche. Niente di rivoluzionario insomma...

L'accesso al programma è limitato a 1000 posti (già sold-out) e prevede il pagamento di 169€ con una scadenza prevista per Maggio 2017. Insomma, una sorta di pagamento annuale per aver accesso a risorse aggiuntive per lo sviluppo e ad un dispositivo di supporto.


È da tempo che speravo in un avvicinamento di qualche tipo tra jolla e gli sviluppatori: finora il supporto era stato a dir poco "vago" e sicuramente qualcosa andava fatta. Ma non sono del tutto convinto che la strada intrapresa sia propriamente quella migliore...

Perché limitare le risorse a soli 1000 utenti, di cui sono sicuro molti non saranno neanche sviluppatori, invece di rendere tutto libero nel più puro stile open possibile? I "soli" 169€ richiesti portano con sé un nuovo telefono (in spedizione da Luglio) cosa che attirerà sicuramente (anzi lo ha già fatto visto che gli slot sono terminati) molti fans i quali non necessariamente saranno poi interessati a creare nuove applicazioni, il vero tallone d'Achille della piattaforma.

Non so, c'è qualcosa che non mi convince nell'iniziativa. Inoltre non sono del tutto convinto che lo jolla c possa essere considerato un vero successore dello jolla. Le differenze ci sono, ma sono davvero poche: lo jolla era un device di fascia medio alta alla sua presentazione, lo jolla c è di fascia bassa.


Comunque, meglio tardi che mai e meglio di niente. Soprattutto adesso che jolla ha accettato di collaborare con la Russia per la creazione di una alternativa ad iOS ed Android, cosa che -sono certo- avvicinerà molta utenza alla piattaforma creata e alla community nata attorno all'OS della start-up finlandese.

E parlando di community, sono lieto di riportarvi che continuano i lavori di porting del sistema operativo sui più svariati dispositivi (tra gli ultimi: sony z3 tablet, motorola moto g e photon q), e che è spuntata fuori anche una implementazione del famosissimo media center kodi.



Ubuntu Phone e B2G/Firefox OS


Novità interessanti anche per gli altri due sistemi operativi alternativi che seguo.


Partendo da quello sviluppato da canonical, Ubuntu Phone, è in arrivo l'atteso OTA-11: con un po' di ritardo rispetto alle previsioni iniziali, nel corso della prossima settimana sarà rilasciato per tutti i device supportati, tra cui il bq aquaris e4.5 (qui tutti i miei focus sul dispositivo).

Di novità non ce ne saranno molte. Infatti, assieme al futuro OTA-12, troveremo per lo più bug fixes e poco altro. Niente miracast ancora, purtroppo, anche se i lavori sulla convergenza procedono!

Intanto l'azienda inglese, dopo averci spiegato come sta lavorando per ristrutturare la UI della variante per smart-phone del suo sistema operativo, ha rilasciato alcuni update per gli scopes, tra cui quelli di Instagram e Dropbox. E gli sviluppatori di terze parti hanno portato una nuova app per Twitter e nuovi interessanti aggiornamenti per uNav.



Per quanto riguarda Firefox OS, come sappiamo esso perderà il supporto da parte di mozilla per quel che riguarda il mondo smart-phone: gli sviluppi sono praticamente già stati tutti spostati in altri settori, principalmente IoT e smart-TV, dove la fondazione pensa di avere ancora chance di catturare interessanti fette di mercato.

Ma la buona notizia è che il lavoro fin qui fatto per il mondo mobile non sarà buttato via: ciò che è alla base dell'implementazione di Firefox OS per smart-phone, B2G, sarà portato avanti dalla community. Un processo di transizione dell'operato dalle mani della fondazione mozilla a quelle della community è iniziato mesi fa, ed i volontari si stanno facendo carico di continuare le attività.

Adesso quegli stessi volontari stanno chiedendo aiuto per far spiccare il volo all'iniziativa, e voglio riportarvi una parte del comunicato al riguardo che trovate nell'apposita sezione del wiki di B2G e che chiaramente vi invito a leggere nella sua interezza:
[...] Il progetto di transizione punta a sostituire la vecchia piattaforma di Mozilla per le applicazioni con nuove app basate sul web e ad avvicinare le caratteristiche fondamentali di B2G all'architettura del web browser Firefox. Ciò ridurrà la complessità e i costi di manutenzione, permettendo di creare una piattaforma basata su degli standard web emergenti.
Il mantenimento di un sistema operativo è un grande progetto ed è necessaria una grande comunità di volontari per mantenere funzionante B2G per smartphone. Ci sono molti modi per contribuire, come compilare e testare il sistema operativo, segnalare e correggere bug, sviluppare nuove caratteristiche, effettuare la portabilità su nuovi dispositivi, aiutare con la documentazione e la localizzazione o anche solo il fatto di utilizzare B2G o parlare del progetto. [...]

Chissà se arriverà un porting di future evoluzioni di B2G anche sul flame (qui tutti i miei focus sul dispositivo) che è ancora in attesa di ricevere la sua ultima build ufficiale basata su Firefox OS 2.6.



Pebble e il fitness



Sì, lo so: avevo detto che quello di più di un mese fa sarebbe stato l'ultimo mio articolo su pebble ed i suoi orologi. Sta di fatto, però, che avevo anche scritto che se ci fossero state importanti novità ve lo avrei fatto sapere. E indovinate un po'...?

La start-up nordamericana è tornata all'attacco: non solo è sbarcata in India, ma soprattutto ha annunciato non uno, non due, ma ben tre nuovi dispositivi (qui tutte le specifiche)!

Ancora una volta, esattamente dopo un anno dalla presentazione della famiglia Time e a quattro anni dalla sua fondazione, pebble si è ripresentata sulla nota piattaforma di crowd-funding, Kickstarter, per il finanziamento della terza generazione dei suoi smart-watch: pebble 2, pebble time 2 e pebble core.

Il pebble 2 è il successore del primo pebble, il classic, sempre con display e-paper in bianco e nero e con uno stile giocattoloso/sportivo. Il pebble time 2, invece, è chiaramente il successore del time con un nuovo display e-paper a colori del 53% più ampio (molti meno bordi!) e con una DPI maggiore. Entrambi gli orologi guadagnano il sensore per il battito cardiaco ed un aggancio standard per il cinturino. Niente touchscreen, ma ritorna il microfono e la Timeline (con qualche novità interessante data dal futuro Pebble OS 4.0+, come le Actions).

Infine il core che è, secondo me, la vera novità!
Si tratta di un "mini computer" stand-alone con Android in versione 5.0, senza display e con connettività completa (3G + WiFi + BT + GPS). Il device è completamente hackerabile e dispone di 2 bottoni personalizzabili, una porta di espansione hardware e avrà un SDK dedicato per lo sviluppo di applicazioni. Insomma una manna per gli smanettoni!
Ma il piccolo dispositivo potrà essere utilizzato senza problemi anche dai non addetti ai lavori: permetterà di accedere a Spotify in mobilità o di memorizzare fino a 4GB di musica così da poter essere utilizzato durante le attività sportive. Peccato solo che la commercializzazione sia prevista per addirittura Gennaio 2017...



Comunque, proprio il fitness sarà il vero pillar per pebble in questo 2016 e negli anni a venire: già con il recente rilascio del firmware 3.12 (e successivo update 3.12.1) per tutti i device supportati è risultato evidente che la piattaforma Health e le funzionalità relative saranno ciò su cui si interverrà maggiormente nei prossimi mesi.

Peccato che, come già "lamentavo", tali funzioni non sono arrivate e non arriveranno mai sui vecchi modelli come lo steel (qui tutti i miei focus sul dispositivo).

Inoltre, quando tra Settembre e Novembre i due nuovi orologi giungeranno sul mercato, tutta la vecchia line-up sarà definitivamente mandata in pensione: classic, steel, time, time steel e time round saranno rimpiazzati dalla semplice coppia pebble 2 e pebble time 2... In più i due orologi più vecchi non saranno compatibili con il core.



Raspberry Pi 3 e il fai da te



Il piccolo computerino dalle dimensioni di una carta di credito mi sta dando davvero tanta occupazione ultimamente :D

Chi segue il mio canale YouTube avrà visto i diversi video che su base settimanale sto pubblicando sul raspberry pi 3 (qui tutti i miei focus sul dispositivo) ed i suoi innumerevoli utilizzi: presto pubblicherò un articolo dedicato, quindi rimanete sintonizzati!


Intanto vi anticipo che la fondazione raspberry pi ha aggiornato Raspbian OS, il sistema operativo ufficiale sviluppato per gli SBC prodotti, tra cui anche il pi zero che proprio in questi giorni è stato rimesso in commercio con la nuova revisione hardware 1.3 che porta in dotazione il connettore per collegare il modulo fotocamera.


Il successo di raspberry pi è sicuramente da cercare nella grandissima community natagli attorno e che continua a deliziarci con tutorial, risorse ed idee su come sfruttare il microcomputer:

E mentre sembra che google sia in procinto di portare l'Android OpenSource Project (AOSP) sul pi 3, screenly ha annunciato che sfrutterà la versione Core di Ubuntu sui propri dispositivi basati sul microcomputer della fondazione.



Cardboard e la VR


A photo posted by geek o NERD ? (@geekonerd) on

Durante il recente Google I/O (trasmesso anche in VR), BigG ha dato davvero molto spazio alla realtà virtuale: essa, infatti, sarà integrata in Android N, e per la fine dell'anno arriverà sul mercato la nuova piattaforma Daydream con tanto di un possibile device studiato appositamente per l'occasione. Per maggiori dettagli rimando ad un mio futuro articolo, che pubblicherò nei prossimi giorni, completamente dedicato all'IO16.

Oggi, invece, voglio aggiornarvi sulla presente ed estremamente diffusa piattaforma Cardboard (qui tutti i miei focus al riguardo).

Sullo store ufficiale di google per l'Europa, o per lo meno in quello del Regno Unito, è stato messo a catalogo il visore cardboard (rendendo ufficiale lo sbarco nel Vecchio Continente!), e sempre google ha finalmente allineato l'app YouTube per iOS a quella per Android, consentendo la visione di qualsiasi video tramite visore VR.

Ma YouTube non è l'unico sistema per accedere a contenuti o "esperienze" in realtà virtuale, è infatti possibile:

Tipi di contenuti come i precedenti non potranno che aumentare nel corso dei prossimi mesi, soprattutto adesso che prodotti come la Vuze VR camera, il Nokia OZO, il GoPro VR rig e tanti altri dispositivi più o meno professionali stanno cominciando ad arrivare a chi di dovere...

Inoltre, con VRidge è possibile giocare ai titoli per PC (o per altri sistemi VR più evoluti) via cardboard, mentre con un sistema non ufficiale è possibile riportare in vita il vecchio Virtual Boy di nintendo!



Philips 50put6400/12 e Androidtv



Anche per Androidtv c'è stato spazio durante la tre giorni di google dedicata agli sviluppatori, in particolare si è parlato delle nuove features che arriveranno con Android N e del sempre maggior supporto da parte dei parnter OEM alla piattaforma per l'intrattenimento domestico di BigG.
Anche su questo ci tornerò prossimamente, ma è forse proprio grazie a cotanto interesse che google ha deciso di eliminare definitivamente dal catalogo il nexus player. Il dongle che permetteva di avere Androidtv anche su TV nati con altri sistemi non sarà più necessario vista l'abbondanza di televisori che è ormai possibile trovare sul mercato con già integrata l'incarnazione dedicata del robottino verde.

In compenso, però, altre aziende come la nostra TIM porteranno sul mercato nuovi box o soluzioni multimediali con Androidtv, segno che la piattaforma lentamente sta prendendo piede.

Ed è per questo motivo che la sovrapposizione con Cast si fa sempre più interessante: diversi produttori stanno puntando su quest'ultima soluzione piuttosto che sul più complesso sistema basato su Android. E perfino philips ha annunciato da poco una nuova line-up di TV con Cast.
Una mossa alquanto bizzarra sapendo che nei mesi scorsi il produttore ha immesso diversi televisori Androidtv, come il 50put6400/12 (qui tutti i miei focus sul dispositivo).

Come andrà a finire? Chi vincerà la battaglia interna per il predominio sull'intrattenimento domestico?
BigG al momento sembra portare avanti tutti e due i cavalli, e anche gli sviluppatori continuano a farlo (tra chi punta a Cast e chi ad Androidtv, anche con esclusive).



Oneplus, Cyanogen OS, Amazon e Fire OS



A chiudere la puntata odierna ancora una volta i due fork di Android: CyanogenOS e Fire OS.

In realtà, però, a parte l'arrivo -dopo quasi un anno dall'annuncio- di Gello, il browser alternativo creato da cyngn.inc per CyanogenMOD/OS, le novità riguardano principalmente le due aziende oneplus ed amazon.

Da una parte la start-up cinese si prepara al lancio della terza generazione (qui tutti i miei focus sul one) del suo prodotto di punta, il oneplus 3 (di cui si sa già tutto tra l'altro), e lo fa scontando di 50$ i vecchi device e regalando dei visori VR: l'evento infatti sarà, come accaduto lo scorso anno, completamente ripreso in realtà virtuale.

Dall'altra, invece, amazon se la deve vedere con una denuncia per pubblicità ingannevole per l'errore di qualche giorno fa per il quale i suoi fire (qui tutti i miei focus sul dispositivo) erano stati messi in offerta ad 1€...



E queste erano tutte le news per oggi. Alla prossima puntata!

Ciao :D