7 ottobre 2016

I sentieri si costruiscono viaggiando (cit.)


Ciao ragazzi!

Siete pronti per una nuova puntata (qui la precedente) della vostra serie preferita (after the buzz), quella relativa agli aggiornamenti sui giocattolini presenti sotto la mia lente di ingrandimento? =D

Negli ultimi giorni sono stato "occupato" a testare l'ultimo arrivato della famiglia (su cui tornerò anche oggi) e, poi, ho deciso che sarebbe potuta valere la pena attendere l'evento google del 4 ottobre (le cui novità le potete trovare riportate di seguito): è per questo che ho ritardato di qualche giorno la pubblicazione del presente articolo.

Ora però ci siamo, quindi non perdiamo altro tempo!

Nell'episodio odierno troverete buone nuove per alcuni dei prodotti e purtroppo cattive nuove per altri...


Raspberry Pi 3



Ad aprire le danze è il raspberry pi 3 (qui tutti i miei focus sul device): è in mia compagnia da ormai 6 mesi, fin dalla sua presentazione e commercializzazione. Da allora l'ho messo sotto stress testando diversi sistemi operativi e cercando di capire come sfruttarlo a dovere. Ammetto di non averne ancora trovato l'uso "perfetto" e così, negli articoli finora pubblicati, vi ho riportato tutorial, idee e guide varie su come smanettare con il microcomputer (cosa che farò anche in questa sede)... Oggi, però, devo soffermarmi anche sul software ufficialmente supportato dalla fondazione.

La fondazione raspberry pi, infatti, ha rilasciato un grande aggiornamento per Raspbian, l'OS che può essere considerato come quello ufficiale per gli SBC della famiglia pi. Tale update contiene PIXEL (integrato direttamente nell'immagine di Raspbian scaricabile dal sito ufficiale), un nuovo DE basato su LXDE che rinnova gran parte della grafica del sistema e porta anche alcune piccole migliorie di usabilità qui e lì.
Evito di dilungarmi sui dettagli perché ho pubblicato un video sul mio canale YouTube dedicato ai primi 6 mesi d'uso del raspberry pi 3 e, in tale focus, potete trovare in particolare una panoramica sulle nuove features di PIXEL.



Passando agli smanettamenti, è finalmente possibile installare un porting ben funzionante di Android 6.0.1 sui pi 2 e 3, grazie a RaspAnd. Il team dietro al progetto ha recentemente rilasciato un nuovo update che include perfino le google apps e promette molto bene. Il porting è scaricabile al costo di 9$.

Ma ora, come sempre, eccovi una nuova manciata di tutorial, guide od idee che potreste trovare interessante realizzare:

Ah, e non perdete MagPi 50, il magazine ufficiale giunto al numero 50 e scaricabile gratuitamente!



Ubuntu Phone




Rimanendo in tema Debian e derivate, spostiamo l'attenzione su Ubuntu Phone ed il bq aquaris e4.5 (qui tutti i miei focus sul device).

Come ampiamente anticipato nell'ultima puntata, canonical ha finalmente rilasciato l'OTA-13 (qui le note di rilascio) per tutti i dispositivi ufficialmente supportati. L'ultimo aggiornamento ha portato diverse novità, tra cui: un nuovo demone per la gestione della batteria, una miglior gestione dei sensori di prossimità e degli schermi, una prima implementazione per lo storage framework, il supporto per il copia/incolla per le app legacy (in convergenza), il supporto al sync di più calendari, una nuova tastiera emoji ed in generale una nuova selezione per le tastiere in uso, un rinnovato gestore degli aggiornamenti che finalmente mostra anche il changelog delle app installate e da aggiornare, una nuova, molto più completa e granulare gestione dei permessi per suoni/vibrazioni/popup di notifica, migliorate le prestazioni di avvio per alcune core apps e diversi aggiustamenti sotto al cofano.

Devo dire che ad ogni update il sistema diventa sempre più completo e stabile: canonical sta facendo davvero un ottimo lavoro, ben scaglionato nel tempo e organizzato.
E già si parla di OTA-14 con la quale arriveranno una rinnovata schermata di login, miglioramenti al browser e tanto altro ancora!

Oltre all'azienda inglese, comunque, anche la community continua con il lavoro di supporto all'OS, e applicazioni come Instagraph (seppur sempre in alpha) iniziano a diventare più complete...! Dateci un'occhiata, è scaricabile dallo store ufficiale, poiché comincia ad essere utilizzabile nel quotidiano (in più c'è ora anche una versione donate per supportare lo sviluppatore).


  


Purtroppo i client di terze parti non sono una soluzione definitiva al 100%: aldilà di quei servizi per i quali è impossibile creare app alternative (vedi Whatsapp, etc...), a volte può capitare che, per quelli in "qualche modo aperti" ma con API non documentate, vengano effettuate modifiche unilaterali non dichiarate e che, quindi, le applicazioni non ufficiali non riescano più a funzionare correttamente. È il caso di Hangups, il client non ufficiale per Hangouts per Ubuntu Phone: durante l'estate, google ha cambiato le URL (o le API) per l'autenticazione ed è diventato -al momento- impossibile autenticarsi tramite client di terze parti; lo stesso problema accade anche su SailfishOS con Hangish: si spera in una soluzione repentina, anche perché neppure il recentissimo aggiornamento, arrivato nelle ultime ore, riesce a mitigare la situazione -almeno nel mio caso- =(



Cardboard & Daydream, Androidtv & Cast



Parlando di google e delle modifiche ai suoi servizi, non posso non soffermarmi per qualche battuta sull'evento tenutosi il 4 ottobre. Durante tale evento, BigG ha rivelato i primi prodotti della sua neonata divisione hardware messa in piedi per unificare sotto un'unica visione centralizzata tutti i prodotti fisici realizzati dall'azienda. Telefoni, dispositivi IoT, dongle multimediali e visori per la realtà virtuale: tutti i device che verranno commercializzati da qui ai prossimi anni saranno (dovranno essere) riconoscibili ed identificabili come prodotti google, e non ci saranno più dispositivi dalle forme le più disparate possibile e senza uniformità. Tutto d'ora in poi dovrà avere un'identità visiva forte e riconoscibile.

Ma non solo. Per google è iniziato un nuovo shift tecnologico, dal mobile all'intelligenza artificiale spinta dal machine learning: tutti i servizi del gigante americano sono ormai mossi da algoritmi evoluti, in grado di migliorare in base all'utilizzo che ne facciamo e che, grazie a ciò che BigG sa su di noi, sono in grado di fornire risultati sempre più precisi ed affidabili. Non si parla più di google come motore di ricerca, ma di un google per ognuno di noi, calato sulle nostre esigenze e personalizzato al 100% sul nostro utilizzo. Ed è con questa filosofia che nasce Assistant, il nuovo assistente digitale che anima Google Home, la nuova Google UI per Android e fondamentalmente tutti i servizi di BigG.

Ciò che è stato mostrato il 4 ottobre è solo l'inizio: Assistant migliorerà nel tempo e, con il suo utilizzo (analizzando i nostri comportamenti, richieste, dati e quant'altro a disposizione) si trasformerà in un vero e proprio companion personalizzato. Ed è per questo motivo che a Mountain View hanno dovuto/voluto creare una line-up hardware fatta in casa non affidandosi ad OEM terzi: occorreva un controllo verticale per velocizzare ed ottimizzare al meglio Assistant in ogni declinazione possibile, per questo motivo sono arrivati i nuovi Pixel, i nuovi router Wi-Fi e lo smart speaker, etc. Niente di rivoluzionario ma piccoli passettini evolutivi a partire da prodotti già immessi sul mercato in passato.


I Pixel sostituiscono i Nexus, portando la nuova Google UI con Assistant integrato su Android; Google Wi-Fi va a sostituire/affiancare i "vecchi" router On-Hub, mai arrivati in Italia, aggiungendo al controllo e gestione delle periferiche IoT anche il supporto alla reti mesh; Google Home fa tesoro del protocollo Cast combinandolo con Assistant per portare in ogni stanza il controllo con comandi vocali della smart-home.

Ad accompagnare i tre prodotti, due accessori che ne ampliano le funzionalità: Daydream View e Chromecast Ultra. Entrambi sono versioni potenziate di altrettanti dispositivi già oggi sul mercato, cioè Cardboard e Chromecast.
Daydream View è il nuovo visore con tanto di telecomando dedicato per la realtà virtuale, e sfrutta le potenzialità di Android 7.1 Nougat (e relativa piattaforma Daydream) per farci immergere in esperienze VR ancora più dettagliate (e magari più in linea con quanto offerto dalla concorrenza). Chromecast Ultra è, invece, la versione potenziata dell'ormai famosissimo dongle multimediale, ora finalmente in grado di riprodurre contenuti in 4K, con supporto HDR e al Dolby Vision.


Parlando di Daydream e Cardboard, google continua con il suo "operato" di sdoppiamento di piattaforme e soluzioni, cercando di capire quale sia la strada migliore per risolvere/affrontare un determinato problema, in questo caso quello di fornire l'accesso ai contenuti in realtà virtuale.
La piattaforma Daydream è decisamente molto più complessa rispetto a quella Cardboard, e richiede infatti che sia presente un hardware prestante all'interno dello smart-phone con cui l'andremo ad utilizzare, oltre che -ovviamente- una versione di Android decisamente recente (almeno la 7.1). Cardboard, al contrario, può funzionare anche su dispositivi molto più economici, con versioni di Android meno recenti e con hardware da fascia medio bassa; inoltre permette anche agli utilizzatori di device con iOS di avventurarsi nel mondo della realtà virtuale.

E visto che quest'ultima piattaforma è già disponibile grazie ad innumerevoli visori presenti sul mercato, come quello di i am cardboard (qui tutti i miei focus sul device), perché non provare una delle seguenti esperienze?


Parlando, invece, del protocollo Cast, google continua a cambiare le carte in tavola... Lanciato come piattaforma Chromecast anni fa, all'espandersi delle possibilità (video, audio, web, etc.) il tutto è stato dapprima portato sotto la famiglia Cast ed ora il tutto sarà migrato nella nascente famiglia Google Home.

BigG vuole aggregare sotto un'unica ala tutto ciò che è IoT, multimedia, smart-home, e così via, centralizzando tutta l'esperienza in un'unica applicazione (Google Home appunto) che permetterà di controllare tutti i nostri dispositivi domestici dallo smart-phone o con i comandi vocali grazie ad Assistant.

Aldilà delle scelte di google, rimane il fatto che i dongle multimediali di BigG hanno riscosso un successo enorme; sono più di 30 milioni quelli fino ad oggi venduti in tutto il mondo, ed è anche facile capire il perché: l'utilizzo del chromecast è immediato, semplice ed affidabile al 100%, e ci sono una marea di app compatibili.
Ed è forse per questi motivi che a Mountain View hanno deciso di avviare un programma di accesso in anteprima ai futuri firmware che verranno rilasciati per chromecast, così da testare in anticipo le funzionalità in arrivo ed eventualmente riportare errori e suggerimenti agli sviluppatori: chiunque può iscriversi al programma direttamente dall'app.


Ma se il futuro della piattaforma Cast risiede in Google Home e nel fiorente mercato dell'IoT, ancora non è del tutto chiaro quello della seconda piattaforma per l'intrattenimento domestico di BigG. Esattamente come per l'accoppiata Daydream/Cardboard per il mondo VR, google ha due sistemi per l'home entertainment: Cast e Androidtv.

In realtà, non mi sembra di vedere così tante collisioni tra i due mondi e né un declino di interesse da parte dei produttori verso l'incarnazione per televisori del robottino verde. Ad esempio philips, dopo il 50put6400/12 (qui tutti i miei focus sul device) e gli altri TV della line-up del 2015, ha iniziato a commercializzare la nuova linea 2016 sempre con Androidtv. Allo stesso modo stanno arrivando sul mercato anche interessanti dongle/box come quello di xiaomi che permettono di portare il robottino verde anche su TV dotati di altri sistemi e/o meno recenti.
L'interesse da parte degli utenti verso le TV 4K, poi, è in continua e forte crescita e solamente piattaforme come Androidtv (o poche altre) sono in grado di offrire contenuti (tramite servizi come Netflix, Play Movies che da novembre avrà titoli in UHD, etc...) capaci di soddisfare le nascenti esigenze.

Androitv integra il protocollo Cast e per questo motivo Google Home sarà in grado di controllare da remoto con la nostra voce anche il TV.
A questo punto -almeno per me- rimane da capire cosa diavolo stia combinando philips e se abbia intenzione o meno di aggiornare le proprie TV a (almeno) Marshmallow... Oramai sono poco più di due mesi che non viene rilasciato un aggiornamento (dopo l'ottimo supporto su base mensile fino ad ora erogato)... Boh =\



BlackBerry



Non solo in casa google è tempo di trasformazioni: anche dalle parti di blackberry le cose stanno evolvendo o trasformandosi rapidamente... e non di poco!

Al contrario di google, però, che ha appena creato una propria divisione interna per lo sviluppo di hardware, l'azienda canadese si è ufficialmente tirata fuori dalla produzione di dispositivi cellulari demandando a terzi il compito di progettare e costruire device sui quali poter poi installare software blackberry.

La casa della mora non esce perciò dal mercato degli smart-phone (come in molti credevano), semplicemente smetterà di buttar via inutilmente migliaia di dollari nella produzione interna di telefoni concentrando, invece, l'attenzione sul solo sviluppo software. La suite di applicazioni di blackberry nonché i suoi servizi enterprise hanno raddoppiato i guadagni nel Q2 2016 rispetto ai mesi precedenti, il che significa che la strada intrapresa deve essere quella giusta: spostare il focus sul software e demandare agli OEM la produzione hardware.

Come abbiamo visto nella recensione del dtek50 (qui tutti i miei focus sul device), l'azienda canadese ha già iniziato la transizione: affidarsi a produttori validi concordando modifiche hardware per far sì che il risultato sia riconoscibile come prodotto blackberry e su di esso preinstallare la propria personalizzazione software che, occorre ammettere, essere davvero completa e ben fatta. La blackberry del futuro sarà un'azienda concentrata sullo sviluppo di soluzioni enterprise, non più esclusive per i propri terminali ma aperte a terzi: tutta la suite della mora è scaricabile dal Play Store per device Android dalla versione 5.x (Lollipop) in su, sia in forma gratuita con pubblicità sia previo abbonamento mensile.

Al momento, quindi, blackberry continuerà a certificare nuovi dispositivi costruiti da partner hardware e a distribuirli e supportarli tramite i propri canali di vendita e supporto al cliente. Ed infatti, già dalle prossime settimane, arriverà anche il dtek60, altro dispositivo costruito da TCL ma questa volta di fascia alta. Contemporaneamente la casa della mora continuerà a rilasciare le SMR di sicurezza (come quella di ottobre, e qui potete leggere le note di rilascio) di Android in tempi record e anche tutte le hot-fix del caso necessarie per garantire la massima sicurezza dei dati dei propri utenti.



Firefox OS



Cattivissime notizie per Firefox OS, il sistema operativo mobile di mozilla che -ormai- può considerarsi defunto.

Se nei mesi scorsi l'ente aveva dichiarato di voler spostare il focus dagli smart-phone all'IoT, con il progetto Connected Devices, nei giorni scorsi è stata ufficializzata la completa interruzione di ogni attività legata a Boot2Gecko: mozilla rimuoverà il codice alla base di Firefox OS dall'engine gecko e demanderà ai produttori OEM l'eventuale compito di continuare lo sviluppo di Firefox OS per smart-TV, etc...

Insomma: leggasi come morte definitiva del progetto...

Allo stesso tempo, anche le attività della community al lavoro su B2G OS, che avevo recentemente provato sul flame (qui tutti i miei focus sul device), sono state bloccate: è praticamente impossibile mantenere al di fuori di mozilla tutto il codice necessario per portare avanti il sogno di un OS nascente dalle ceneri di Firefox OS, tant'è che ci si sta chiedendo se valga la pena continuare magari basandosi su altro...

Personalmente sono molto dispiaciuto dell'abbandono del progetto da parte di mozilla, anche se mi era abbastanza chiaro fin da inizio anno dove stesse tirando il vento...

Se ne va ufficialmente un'altra delle alternative al duopolio Android-iOS, dopo la morte nel corso degli anni di Symbian, MeeGo e WebOS (almeno lato smart-phone). Probabilmente ben presto la stessa sorte toccherà a BlackBerry OS (finora ancora supportato, ma chissà fino a quando) e Windows Phone (sostituito da Windows 10 Mobile, ma ormai ai minimi storici di share e di interesse).

Rimangono in ballo SailfishOS, Ubuntu Phone e Tizen: ce la faranno a restare a galla? Speriamo!



Yi 4K Action Camera



Ed eccola l'ultima arrivata della famiglia: la yi/xiaomi 4K action camera (qui tutti i miei focus sul device).

In realtà è passato così poco tempo dalla recensione che non ho molte news da aggiungere, ma posso suggerirvi tre tutorial per sfruttarla al meglio. In realtà essi sono stati pensati per la gopro, ma possono essere facilmente seguiti anche per l'action cam di xiaoyi technology, e li trovate qui, quo e qua.

Parlando di yi, il brand cinese dopo le action cam ha deciso di aggredire anche il mercato delle camere mirrorless, lanciando la m1. Davvero interessante, probabilmente da tenere d'occhio!



Sailfish OS & Amazon Fire


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A chiudere la puntata odierna le ultime info sugli altri dispositivi in mio possesso.

Visto che poc'anzi l'ho tirato in ballo, jolla ha ripreso in modo più o meno regolare gli update per SailfishOS, rilasciando la versione fiskarsinjoki 2.0.4.13 (qui le note di rilascio) per gli aderenti al programma early access. Tra le novità di rilevo: l'aggiornamento dell'engine gecko (ironia della sorte...), la possibilità di salvare foto e video direttamente su memorie esterne in fase di cattura/scatto, il supporto alle conference call, la calcolatrice scientifica, nuove possibilità di editing in galleria, la possibilità di sincronizzare i calendari direttamente dall'app e la possibilità di condividere i file direttamente dal file system. Come al solito non mancano innumerevoli bug fix sotto al cofano.

Per quanto riguarda Amazon ed il fire (qui tutti i miei focus sul device), il colosso dell'e-commerce ha aggiunto al suo servizio di storage di foto ed altri contenuti utente l'opzione a pagamento per avere spazio illimitato. Inoltre, per gli aderenti al servizio Prime, è stato abbinato all'abbonamento anche l'accesso gratuito ad una quantità smisurata di ebook.



Bene, queste erano tutte le novità di oggi.
Alla prossima!