2 febbraio 2017

La vita può essere capita solo all'indietro ma va vissuta in avanti (cit.)


Ciao!

Il 2017 è appena iniziato e questo vuol dire che il blog deve spegnere una nuova candelina... A cavallo tra il 2013 ed il 2014 decisi di "uscire dal guscio" ed iniziare a raccontarvi apertamente le mie avventure nel mondo della tecnologia. Da allora ho sempre cercato di essere il più trasparente possibile, aggiornandovi con costanza sulla mia attività e cercando di rimanere fedele al principio di mantenervi informati su quanto in mio possesso, anche dopo diversi mesi dal primo contatto. Recensioni, opinioni, guide e articoli a più ampio respiro non sono mancati, ed io ho cercato di ascoltare ogni vostro feedback e consiglio.

Perché? Beh fondamentalmente perché credo che debba esserci un dialogo sincero tra le parti, e per questo 2017 ho deciso di amplificarne il concetto (di più a breve).

In questo articolo, come per le due occasioni precedenti (la prima candelina del 2015 e le due del 2016), voglio ripercorrere quanto accaduto nei 12 mesi appena passati.


Il 2016


Lo scorso è stato un anno particolare: è iniziato col botto e poi... tutto si è appiattito. Ne ho già parlato proprio di recente: il 2016 è stato un anno deludente sotto molti punti di vista, ma allo stesso tempo di speranza per altri (forse inaspettati).

Se andiamo ad analizzare lo stato di salute dei prodotti, aziende e servizi che dall'inizio della mia attività ho continuato a monitorare, beh sembrerebbe esserci stata una carneficina:
  • motorola e il moto g
    • del moto g in particolare ho smesso di parlarne due anni fa (inizio 2015): come prassi instauratasi nel corso del tempo, a meno di eventi particolarmente eclatanti, passato un anno dalla mia recensione di un prodotto non prevedo più di approfondirne al riguardo, mentre per i successivi 12 mesi continuo ad affrontare ecosistema e ciò che gli ruota attorno. Sta di fatto, però, che da allora motorola è stata dapprima ceduta a lenovo e poi completamente smantellata
    • nel corso del 2016 della vecchia "m alata" non è rimasto più nulla: con il management rimpiazzato da figure chiave della nuova proprietà e gran parte dei dipendenti ed altri elementi rilevanti licenziati, l'azienda cinese non è riuscita a capitalizzare il brand moto come sperava, nonostante i successori del moto g siano sempre risultati degli ottimi prodotti (considerando la fascia di mercato di appartenenza)
  • google chromecast e il protocollo Cast
    • anche del chromecast ho smesso di parlarne tempo fa: questa volta però un po' più di un anno dopo la mia recensione (cioè a fine 2015) poiché il piccolo dongle di BigG è stato un successo clamoroso. Economico, facilissimo da usare e -fondamentalmente- nato per essere capito da chiunque, nel corso dei mesi è evoluto a tal punto da andare in diretto contrasto con l'altra piattaforma di google, Androidtv, che invece non riusciva a prendere piede. A Mountain View hanno deciso di disaccoppiare il prodotto (chromecast) dalla tecnologia impiegata per il suo funzionamento (Cast) dando vita ad un protocollo utilizzabile anche da produttori di terze parti. Inutile dire che l'adozione si è estesa a macchia d'olio, andando ancor di più a minare le quote del robottino verde declinato all'uso domestico (che a sua volta comunque include la tecnologia Cast)
    • nel corso del 2016, google non solo ha finalmente deciso di rilasciare un chromecast con il supporto nativo al 4K e HDR, ma ha anche deciso di "nascondere" definitivamente il protocollo Cast dietro ad un bollino da applicare sulle confezioni di vendita dei prodotti compatibili con tale tecnologia: "chromecast built-in", prodotti cioè costruiti con una sorta di chromecast (marchio ben noto al pubblico) al loro interno
  • pebble, Pebble OS e lo steel
    • lo steel è ancora oggi al mio polso ma di lui, come per gli altri prodotti del 2014, le mie attenzioni sono terminate a fine 2015, quando pebble ha deciso di rilasciare anche per i vecchi orologi la Timeline. Questa era la nuova interfaccia utente con cui Pebble OS rivoluzionava nuovamente tutto: Androidwear era sbarcato da un po' di tempo ma faticava a conquistare le attenzioni degli utenti, e l'apple watch era... beh era l'apple watch. La start-up doveva rinnovarsi per mantenere viva l'attenzione su di sé, capendo che il mercato non era del tutto interessato a quella tipologia di prodotti ed invece era sempre più incuriosito da quelli pensati per il fitness. La risposta fu Pebble Health, purtroppo incompatibile con la prima generazione di orologi, e su tale piattaforma si spostò la totale attenzione dei ragazzi nordamericani
    • nel 2016, una terza campagna kickstarter (avviata per dare un boost alla produzione della terza generazione di orologi smart) presagiva il peggio: per quale motivo una start-up dopo ben tre anni di successi commerciali doveva nuovamente rivolgersi a quel mondo (solitamente destinato ai più piccoli e bisognosi di aiuto popolare) per avere finanziamenti? Beh, nonostante il fantastico supporto fino ad allora ricevuto, pebble non era evidentemente in grado di continuare e, a fine anno, arrivava la mazzata: fitbit ne ha acquisito gli asset principali e le proprietà intellettuali, interrompendo la produzione dei nuovi orologi e lo sviluppo di Pebble OS
  • jolla e Sailfish OS
    • lo jolla, telefono omonimo alla start-up finlandese che lo ha costruito, è fermo nel mio cassetto da qualche mese ormai, cioè da quando è stato sostituito dal blackberry dtek50. Fino ad allora, a rotazione con l'aquaris e4.5 di bq, è stato il mio telefono primario, e di lui smisi di parlare a metà 2015 ad un anno esatto dalla mia recensione. Di Sailfish OS, invece, non ho mai smesso: il sistema operativo indipendente, anch'esso sviluppato dall'azienda, non ha saltato una sola puntata della mia serie after the buzz. Ma jolla, e di conseguenza i suoi prodotti, hanno visto degli alti e bassi incredibili durante il passare dei mesi: da una corsa spasmodica per tenere l'OS al passo coi tempi (con release OTA su base mensile), al flop del tablet; dai continui problemi economici e relativi licenziamenti di tanti (forse troppi) elementi importanti del team, alla rinascita come OS licenziabile a terzi. Ed infine la certificazione da parte della Russia per l'uso a livello governativo di dispositivi basati su Sailfish OS
    • nel 2016 jolla ha dimostrato di essere incapace di autosostenersi: non appena la start-up è stata in possesso di denaro, lo ha sperperato. Questa è la mia opinione e magari non sapremo mai come sono andate veramente le cose, ma quello che appare ai miei occhi è che nelle 3 fasi di vita che l'azienda ha finora vissuto e coincidenti con i 3 anni di presenza sul mercato (2014-2015-2016), il gruppo ha investito male i propri fondi.
      Fase I: con i primi piccoli finanziamenti, jolla è sbarcata sul mercato ed ha provato a pubblicizzare il proprio OS creando accessori (con tanto di partnership), un launcher per Android e molto altro
      Fase II: sono aumentati i soldi ed è arrivato il tablet in crowdfunding, l'idea più sbagliata nel momento più sbagliato possibile, con tanto di necessità di fermare lo sviluppo dell'OS per concentrarsi sul riadattamento della UI per supportare risoluzioni differenti. La mancata conferma dei round di finanziamento successivi ha causato l'abbandono di molti personaggi chiave nonché il ridimensionamento delle attività e dello sperperio...
      Fase III: a quel punto jolla ha dovuto rimboccarsi le maniche e sono nuovamente "uscite fuori" cose interessanti: la certificazione a terzi dell'OS, un programma per facilitare l'avvicinamento degli sviluppatori alla piattaforma (cosa fino ad allora inspiegabilmente assente) e qualche altro guizzo qui e lì. Tornati i soldi, nuovi sprechi: la produzione dell'inutilissimo jolla c, le partnership con partner molto discutibili (intex, turing, oysters, ...) ed il cambio di strategia per le evoluzioni dell'OS per cercare di non buttare completamente all'aria il lavoro fin lì svolto (e niente più rilasci mensili). Poi l'accordo con la Russia che ha completamente eliminato -a parer mio- qualsiasi possibile briciola di interesse rimasta nel mercato europeo ed internazionale verso la piccola realtà
      Fase IV (?): ci sarà? Difficile a dirsi. Per come la vedo io, jolla rilascerà qualche altro update di Sailfish OS (versione 2.1.x?) per jolla, lo jolla c e lo jolla tablet, ma poi niente più. Dove sono finiti i principi di apertura, amore e tutte le -scusate il termine- "frescacce" che ci sono state raccontante all'inizio della loro avventura? L'OS non è mai stato aperto completamente (e mai -senza motivo- lo sarà) ed ormai è anni luce dietro alla concorrenza; l'affiliazione con il governo russo porterà alla nascita di un qualcosa di probabilmente chiuso e indissolubilmente legato a quel mercato, cosa che a noi non servirà a nulla. Nel frattempo intex ha abbandonato la partnership, turing si è tirata indietro e non si è visto nessun reale OEM che sia riuscito a commercializzare prodotti basati su Sailfish OS. Bah... Intanto i developers si sono tutti spostati su altre piattaforme!
  • oneplus, cyngn.inc, CyanogenOS/MOD ed il one
    • il one è stato un precursore dei nostri tempi, probabilmente il primo dispositivo padellone (motivo per cui me ne sono liberato ben presto) lanciato sul mercato ad un prezzo super competitivo. E di lui, come tradizione, ne ho smesso di parlare ad un anno dalla mia recensione (metà 2015). La politica degli inviti attuata da oneplus si è rivelata geniale: tutti ne volevano uno e tutti erano interessati a lui anche diversi mesi dopo la presentazione (nonostante sul mercato iniziassero ad arrivare prodotti paragonabili). La rivoluzione lanciata da oneplus ha rischiato di ritorcerglisi contro con il lancio del two e di x, dispositivi interessanti ma niente più. Ma è con il 3 (e subito dopo il 3T) che l'azienda ha dimostrato al mondo intero di saperci realmente fare, a differenza del partner scelto per la commercializzazione del one... Già perché cyngn.inc invece, nata praticamente in parallelo a oneplus, ha completamente fallito. In tutti i sensi: l'azienda, nata dal volere di Kondik e soci di contrastare la sempre più ampia chiusura (lato servizi) di Android da parte di google, non solo non è riuscita in questo intento, ma non è stata neanche in grado di sfruttare intelligentemente i grandi finanziamenti ricevuti (anche da parte di microsoft che cercava un partner per entrare nel mondo del mobile, incapace di riuscirci con il proprio OS...)
    • nel 2016 oneplus ha fatto il botto (in positivo) e cyngn.in pure, ma in negativo: quest'ultima, dapprima, ha provato a rinnovare la propria offerta passando alla MOD.life (di cui ho ampiamente parlato qui sul blog) e poi decidendo di chiudere bottega a fine anno, con l'abbandono di CyanogenOS e la conseguente morte della CyanogenMOD. Kondik, spesso in disaccordo con i propri soci, ha lasciato la baracca poco prima del crollo definitivo e ha dato vita al nuovo progetto LineageOS (nato dalle ceneri open source del precedente OS), il cui futuro è però tutto da scrivere
  • mozilla, il flame e Firefox OS
    • la fondazione no profit della volpetta infuocata ha avuto un anno davvero duro, e con lei il sistema operativo, Firefox OS, nato per contrastare il mondo delle app che stava distruggendo la libertà dell'open web. Il flame, dispositivo voluto da mozilla per diffondere il verbo verso sviluppatori e produttori OEM, non è riuscito a fare ciò per cui era stato pensato, ed in generale l'armata formata da Android ed iOS ha fatto terra bruciata attorno a sé. Su tutti i fronti: non solo Firefox OS, ma sono stati glissati anche Windows Phone, BB10, e qualsiasi altro OS in circolazione. Del flame ho smesso di parlarne esattamente un anno fa (e da allora giace inerme nel famoso cassetto): era ormai passato un anno dalla mia recensione, ma in generale per gran parte dei 365 giorni precedenti ad oggi non ha più avuto molto senso concentrarsi su di lui, poiché Firefox OS è stato ufficialmente abbandonato
    • nel 2016 la fondazione ha deciso di riorganizzare le proprie forze e tornare a concentrarsi solamente su Firefox, il browser web che è il vero core di tutte le attività. Qualsiasi altro progetto secondario, compreso Firefox OS, è stato messo in pausa, cancellato o lasciato a sé. La cosa positiva è che, lavorando la fondazione sempre secondo i principi dell'apertura e collaborazione, tutti i progetti di mozilla sono open source e chiunque volendo può continuarne lo sviluppo (oltre che parteciparne allo realizzazione in modo costruttivo). La community che seguiva lo sviluppo di Firefox OS, dunque, ha tentato di ripartire da quanto seminato (vedi B2G OS), senza però -finora- arrivare a qualcosa di realmente concreto. Davvero un peccato
  • bq, l'aquaris e4.5 ed Ubuntu Phone
    • nel 2015 l'azienda spagnola bq e quella inglese canonical univano le forze per portare sul mercato europeo non uno ma ben 2 prodotti pensati per fare da showcase alla nascente incarnazione mobile del sistema operativo Ubuntu. Da allora sono arrivati ben 15 aggiornamenti OTA ed Ubuntu Phone è migliorato moltissimo, senza però riuscire a ritagliarsi realmente una fetta consistente di mercato. Ma canonical non aveva un vero e proprio scopo in questo: i prodotti erano stati lanciati con il preciso intento di mostrare gli avanzamenti degli sviluppi, con etichetta di beta e fondamentalmente erano pensati per gli sviluppatori. L'azienda spagnola, intanto, è cresciuta e si allargata anche in Italia ed altri paesi europei, portando prodotti di varia natura ma sempre vicini al mondo dell'open source e dell'insegnamento dell'elettronica ai più piccoli. Dell'aquaris e4.5 ho smesso di parlarne in modo diretto poco meno di un anno fa, dopo i canonici 12 mesi dalla mia recensione, e dall'arrivo del blackberry dtek50 è andato a far compagnia allo jolla... Su Ubuntu Phone (come su Sailfish OS), invece, non ho invece mai smesso di soffermarmi
    • nel corso del 2016 qualcosa si è incrinato: Ubuntu Phone non è riuscito a trainare vero interesse, ed i piani di canonical si sono spostati velocemente verso il cloud ed il mondo IoT, i due filoni di mercato attualmente più in crescita. Ubuntu doveva diventare un sistema unico per essere in grado di girare dal più piccolo dispositivo elettronico fino ai grandi sistemi cloud. Per far ciò la visione di un OS unico si è dapprima manifestata con la convergenza (dimostrata per la prima volta nuovamente su un dispositivo di bq, il tablet m10) e poi con Ubuntu Core. Vicino ad essi sono continuati gli sviluppi su Unity 8, l'interfaccia che un giorno -chissà quando?- dovrà avvicinare tutti i vari mondi, e Snap, la visione di una nuova vita per app e servizi comunicanti sì tra loro ma isolati, atomici e aggiornabili nel tempo senza creare conflitti. L'azienda inglese ha dovuto mettere da parte lo sviluppo di Ubuntu Phone per concentrarsi su Unity + Snap, e riprenderà -eventualmente- le redini del progetto mobile se e quando l'accoppiata UI + snapd inizierà a funzionare a dovere. Dall'altra parte bq, a fine 2016, è sparita dal mercato italiano o, per lo meno, ha eliminato l'area italiana del proprio sito EDIT: il portale italiano sembra essere tornato online
  • google cardboard e VR
    • il progetto cardboard, nato quasi per gioco, si è trasformato in una sorta di miniera d'oro per google, che lo ha promosso a caposaldo delle proprie attività nella nascente e crescente area della realtà virtuale. La seconda revisione del visore in cartone per la VR (da me testata) è la prova che una qualsiasi idea, per quanto banale possa essere, può diventare un successo planetario in pochissimo tempo. Anche di questo prodotto ho smesso di parlare da circa 6 mesi, ad un anno dalla mia recensione, ma l'interesse verso il mondo della VR non è mai scemato. Così come non lo è stato per google. Se è vero che l'azienda non ha mai deciso di produrre in prima persona i visori cardboard, dando in licenza a terzi (o fondamentalmente a chiunque, visto che le specifiche sono completamente aperte) il compito di costruire dispositivi compatibili con la piattaforma Cardboard, essa si è "solo" preoccupata di portare video a 360° ed esperienze di ogni genere (vedi anche Jump!) sulle proprie piattaforme di successo (Maps, Street View, YouTube, Spotlight Stories, ...). Attorno al progetto Cardboard sono nate nuove attività che nel corso degli ultimi 12 mesi lo hanno consacrato come la piattaforma più diffusa nell'ambito della realtà virtuale
    • nel 2016, però, i competitor si sono fatti sentire e, tra Oculus Rift di facebook e PlayStation VR di sony, il Cardboard non poteva più essere sufficiente. Per questo motivo BigG ha deciso di intensificare l'operato: via Cardboard e dentro Google VR, una divisione concentrata al 100% su tutto il mondo della realtà virtuale, aumentata e quella mixed. Progetti come Tango e Daydream sono stati affiancati a Cardboard, unendo in un solo filone tutto ciò che si prefigge di andare oltre alla "semplice" realtà che ci circonda
  • amazon, Fire OS e il fire
    • amazon ha visto crescere la sua influenza in modo esponenziale negli ultimi anni e con Fire OS è riuscita ad espandere le proprie attività anche sul mobile. Dopo il flop megagalattico del fire phone, nel 2015 l'azienda c'ha riprovato con il fire, un tablet economico (venduto praticamente sottocosto) non pensato per contrastare google ed Android, ma soltanto per vendere, vendere e vendere. Eh sì, il fire ed ovviamente Fire OS montato su di lui non sono altro che vetrine per acquistare beni materiali o digitali su uno degli e-commerce più grandi al mondo. Recentemente ho smesso di parlarvi del piccolo tablet (è difatti passato poco più di un anno dalla mia recensione), del quale mi sono ben presto liberato poiché ritengo il mondo dei tablet poco compatibile con il mio attuale "stile di vita", ma la mia attenzione verso l'operato di amazon attorno a lui (e non solo) non è mai scemato...
    • nel 2016 il successo del fire è stato così grande che il gigante dell'e-commerce non ha nemmeno sentito la necessità di proporne un successore, concentrandosi più che altro nell'ampliamento della line-up e sull'allargamento su scala globale dei servizi offerti ai propri utenti. Ecco che sono arrivati con forza i vari Prime, Prime Video e tanti altri strumenti; anche nel nostro mercato! A braccetto con tutto ciò, Alexa, l'assistente digitale di amazon, ha definito un nuovo standard nel settore grazie all'apertura da parte del colosso di Seattle delle sue API a produttori terzi di servizi, applicazioni e prodotti fisici
  • philips, il 50put6400/12 ed Androidtv
    • il 50put6400/12 è stato il mio primo televisore da salotto: un 50" con risoluzione 4K UHD dotato di sistema operativo evoluto integrato e la possibilità di accedere rapidamente a servizi e applicazioni di varia natura. Se del TV ho smesso di parlarvi da un paio di mesi (vista la chiusura dei 12 mesi solari dalla mia recensione), di Androidtv e del mio astio verso philips sentirete ancora parlarne per un bel po'...
    • nel 2016 philips ha interrotto la buona pratica iniziata l'anno precedente di rilasciare su base mensile vari aggiornamenti OTA, e non è stata in grado di portare versioni più recenti dell'OS di google sulla propria line-up di televisori. Male, molto male... Assieme a ciò, la piattaforma di Big G pensata per l'intrattenimento domestico non è ancora riuscita del tutto ad attrarre sviluppatori ed utenti: se si è un minimo diffusa, probabilmente è merito di sony con i propri televisori e la capacità di portare aggiornamenti con più costanza rispetto ai vari competitor (più o meno...). Io rimango convinto che il futuro della televisione sia legato fortemente a quello dei servizi che viaggiano via internet (e non certo alle "app da salotto"), come Netflix e Prime Video, e che piattaforme come Andoridtv e simili si affermeranno sempre più. C'è solo da aspettare e sperare che i vari produttori (come accaduto per il mondo mobile) si diano un po' una svegliata e stiano maggiormente concentrati sul rilascio di aggiornamenti e fix


Il blog...


Quelli appena descritti erano i dispositivi, le aziende ed i servizi passati sotto la mia lente di ingrandimento fino a fine 2015. Nel 2016, come detto, l'appiattimento generale ha causato in me un disinteresse per gran parte della tecnologia immessa sul mercato, e questo ha inciso -almeno in parte- sulla mia attività qui sul blog.
Sono stati "soltanto" tre i device che ho coperto, e che hanno spaziato in 3 ambiti completamente differenti tra loro: un single board computer (il rasbperry pi 3), uno smartphone (il blackberry dtek50) ed una action camera (la yi 4k). La diminuzione di prodotti in prova ha sicuramente ridotto il mio lavoro da scribacchino, lavoro che ho spostato su altri fronti.

Oltre a non rimanere particolarmente colpito da chissà quale novità hardware, neanche il lato software mi ha shockato particolarmente nel 2016. In più, l'appiattimento generale nel mondo mobile, le pochissime novità annunciate dai big (e nelle fiere di settore) e l'affanno delle piattaforme che seguo hanno causato una riduzione dei miei articoli di approfondimento.
Vedremo se il 2017 sarà in grado di stupirci nuovamente: per ora il sentore è quello di assistere ad un bis dell'anno appena trascorso.

Ad ogni modo, mi sento di ricordare i principali articoli di approfondimento che ho pubblicato: dalle riflessioni sui trend previsti, alla delusione di un MWC sempre più uguale a se stesso; dalla sfida lanciata da microsoft e facebook con i bot al mondo delle app di google ed apple, alla colonizzazione in atto da parte della penisola indocinese del mercato globale; per chiudere con il disappunto per l'assenza di innovazione al Google I/O e al Keynote di apple.

Come dicevo, la mancanza di spunti per articoli ad ampio respiro, ed il poco lavoro attorno a nuovi prodotti, mi ha permesso di trovare il tempo di ristrutturare completamente la sezione Le Missioni, in cui sapete che archivio tutto ciò che c'è da sapere sui device in esame.
Bene: ora è possibile avere dispositivo per dispositivo (suddivisi per anni) un riepilogo di tutte le informazioni e approfondimenti da me pubblicati al riguardo.


...e YouTube!


Ma soprattutto, il 2016 ha visto un mio progressivo aumento di presenza su YouTube. Nato come semplice supporto alle recensioni, la piattaforma è al momento quella attraverso la quale riesco a raggiungervi con maggiore facilità. E proprio YouTube è stato il maggiore mio successo dello scorso anno.

Da una parte ho continuato a pubblicare video nelle due famiglie di serie che avevo iniziato ad esplorare nel 2015: le "5 cose che..." ed i "Confronti". E dall'altro ho rivisto completamente la struttura delle mie recensioni: ho cercato di rendere i miei focus più soggettivi (nell'accezione più positiva possibile), di concentrare insieme alcune tipologie di prove e, soprattutto, di dare un taglio più personale al tutto.
Ho voluto dare una nuova immagine molto più uniforme a tutto il canale, creando thumbnail riconoscibili per tutti i video e rivedendo tutti i titoli per renderli più corti e concisi. Inoltre ho riorganizzato le playlist in modo da dare risalto agli ultimi focus presenti in esse, suddividendoli logicamente per argomento.

In più ho cercato di regolarizzare le pubblicazioni di nuovi focus, più o meno uno a settimana generalmente resi disponibili il venerdì o comunque nei weekend (45 video a fronte di 52 settimane: considerando le vacanze estive e natalizie e qualche altro buco, non male direi!).


Gli altri social


Per quanto concerne gli altri social, ho puntato con maggiore forza sul Canale Telegram ed ho eliminato dalla lista le varie piattaforme morte nel corso dell'anno o accorpate in altri servizi, oppure per me poco interessanti (vedi Vine, Seene, Pinterest, Snapchat, ...).

Twitter rimane il punto principale per essere costantemente aggiornati su quello che faccio, mentre ho notato che voi avete aumentato i contatti verso di me tramite Facebook e relativa Pagina, e via Telegram. Aggiungo che nel corso del 2016 ho aumentato la mia attività su Instagram con foto su base giornaliera, spesso legate alle attività del blog (soprattutto anticipazioni) e di YouTube.

Sulla Pagina e sul profilo Google+, invece, è leggermente aumentato il seguito relativo alle collections.


Qualche numero


Bene, e ora voglio aggiornarvi su come voi avete recepito il mio operato. Per quanto riguarda il blog ed in generale i canali social, le vostre visualizzazioni sono aumentate rispetto allo scorso anno, così come i commenti, i feedback ed i contatti che avete avuto con me.

I dati più significativi rimangono quelli relativi a YouTube. Partendo dagli iscritti siamo arrivati a quota 2100 (siete praticamente raddoppiati rispetto al precedente anno), cosa che mi fa davvero molto piacere e vi ringrazio di cuore!
Ma il dato che a me colpisce di più è il numero di visualizzazioni, commenti e voti che avete lasciato per ogni mio video pubblicato. Posso dirvi che facendo una media "brutale" tra numero totale di visualizzazioni e tutti i video che ho caricato finora dall'apertura del canale (escludendo per forza di cose i vari demo di prova delle videocamere degli smartphone e quant'altro) siamo a più di 2800 views per video. Numero che aumenta vertiginosamente eliminando dal conto quei focus (con relative visualizzazioni) sui prodotti più vecchi che, per forza di cose, non generano più molto interesse...

Ho notato che alcuni contenuti li avete apprezzati più altri (come è giusto che sia), ma la differenza tra essi a volte si fa molto netta. Qui di seguito un elenco di ciò che avete maggiormente gradito:
  1. il primo posto è tutto per il raspberry pi: non c'è praticamente un video che ho pubblicato sul microcomputer che abbia fatto meno di 1.000 visualizzazioni. Ma la gran parte di essi ha superato le 4.000, e diversi sono attorno o hanno ampiamente superato le 10.000
  2. i focus sulle "5 cose che..." e soprattutto i "Confronti" hanno attirato molto la vostra attenzione
  3. prodotti come il chromecast (che detiene ancora il podio con il video più visualizzato), il philips 50put6400/12 (saldo al secondo posto) e pebble hanno, invece, continuato a generare views e contatti, così come in tanti avete apprezzato i miei focus sul fire di amazon
  4. gli smartphone hanno stancato anche voi, è chiaro: gli smartphone, compreso il blackberry dtek50, hanno attratto ma non in modo così eclatante, così come non sono aumentati i numeri per i vecchi cellulari provati in precedenza
  5. fanalini di coda, accessori come la yi 4k o il cardboard di google hanno destato (o hanno continuato a farlo) poca curiosità


Il 2017


Per il nuovo anno ho deciso di investire su determinati aspetti: primo fra tutti eliminare il superfluo (sono sotto stretta osservazione i vari Tumblr, Pinterest, Ello ed altri social, i quali rischiano di essere da me depennati visto che non attirano più di tanto la vostra attenzione). Continueranno, invece, i miei investimenti su YouTube, visto che è la piattaforma che più apprezzate, ed infatti ho in programma un paio di nuove categorie di focus da sottoporvi:
  • la prima categoria in realtà l'avete già saggiata: i "Tutorial", la cui idea alla base è quella di pubblicare una volta al mese circa una guida su una tematica a scelta tra mie e vostre proposte, così da avvicinarmi ancor di più a voi! E per facilitarvi il recupero di tutte le guide pubblicate, ho creato qui sul blog una nuova sezione a loro dedicata: Gli Esperimenti
  • la seconda categoria è ancora in fase di ideazione e vedrò con il tempo se realizzarla effettivamente o no; quindi, per ora, non vi anticipo niente al riguardo

Il secondo aspetto su cui voglio puntare è quello di aumentare il senso di community: vorrei riuscire a coinvolgervi maggiormente su quello che faccio, e di assorbire quanti più input possibili tramite i vostri consigli e suggerimenti. In parallelo tenterò di creare contenuti che possano puntare a performance di visualizzazione più costanti.

Nel corso del 2017, poi, arriveranno nuovi prodotti sotto la mia lente di ingrandimento (ne sono certo!), ma non so dirvi quanti potranno essere vista l'attuale staticità del mercato. Quello che posso promettervi è che cercherò di essere più costante con la mia attività rispetto allo scorso anno.
La mia attenzione solitamente ricade su dispositivi che hanno una storia, un motivo particolare di esistere, ed è per questo se dietro ognuna delle mie avventure c'è sempre un perché: è in quest'ottica che va vista la mia idea di stasi dell'attuale mercato, con la non-voglia di andare a recensire l'ennesimo smartphone uguale a tutti gli altri (o in qualche modo simile a quanto già raccontato sul blog), o il qualsivoglia prodotto random che si affacci all'orizzonte. Questo è un punto che sono sicuro state apprezzando, e a cui io sono fermamente legato.


Bene: quello di oggi voleva essere un articolo rapido e invece, come al solito, è diventato un pappone infinito. Evito di dilungarmi ancora...!

Vi ringrazio ancora una volta per tutto il supporto che date al canale YouTube e al blog! E per tutti i commenti, complimenti e ringraziamenti che mi lasciate sui vari social.

Ci sentiamo presto con tanti nuovi focus in arrivo (scritti e in video).
A presto!

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